REDAZIONE LUCCA

La 23esima “Giornata della dolcezza“ a San Cassiano a Vico

La "Giornata della dolcezza" torna a Vicus Mariae per sostenere il lavoro di padre Pietro Rinaldi in Congo. Le torte e le offerte saranno raccolte il 27 e 28 gennaio a San Cassiano.

Sabato 27 e domenica 28 gennaio nella comunità parrocchiale di Vicus Mariae (che riunisce le parrocchie di San Cassiano a Vico e San Pietro a Vico) torna la “Giornata della dolcezza”, l’iniziativa benefica che da 23 anni sostiene il lavoro di padre Pietro Rinaldi, sacerdote saveriano originario di San Cassiano, a lungo missionario in Congo. Con questa edizione si torna alla formula originaria, con lo scambio delle torte preparate dalle famiglie della comunità e da chiunque lo desideri. Il gruppo missionario che riunisce volontari delle due parrocchie rinnova l’invito a partecipare alla raccolta fondi destinata alla missione di Bukavu, dove ha sede la casa provinciale dei Saveriani in cui padre Pietro ha prestato servizio fino al 2019 e con cui è ancora in strettissimo contatto. Le offerte andranno ad alleviare le tante situazioni di difficoltà presenti in quel territorio dove ci sono orfani a causa della guerra, bambini abbandonati, malati che non possono curarsi, anziani che dormono in strada, famiglie che non hanno la possibilità di mandare i figli a scuola.

Le torte e le offerte saranno raccolte a San Cassiano, alle opere parrocchiali, sabato 27 gennaio dalle 14.30 alle 19.30 e domenica 28 gennaio dalle 8 alle 12.30.

Nato a San Cassiano a Vico il 27 gennaio di 57 anni fa, padre Pietro è stato ordinato sacerdote nel 2004. Fino all’ottobre del 2017 ha operato nella periferia di Kinshasa, nella parrocchia di San Bernardo, per poi spostarsi a Bukavu come responsabile della casa provinciale dei saveriani. Dopo un periodo di studio a Parigi, nel 2019 è rientrato in Italia con un incarico a Tavernerio, in provincia di Como, e attualmente è rettore della comunità saveriana di San Pietro in Vincoli a Ravenna. Nonostante la lontananza dall’Africa, padre Rinaldi segue quotidianamente i problemi della sua missione anche dall’Italia, per aiutare “i suoi bambini e i suoi ragazzi”.