
Nina Ruge e Wolfgang Rietzle nel parco dell’ex villa Bertolli
Lucca, 25 novembre 2018 - Nella villa che appartenne ai Bertolli è in corso la produzione dell’olio, mentre nei tini ribolle il vino della recente vendemmia e che sarà imbottigliato con nomi soavi: Loto, Gioia, Sereno.
A produrlo, non più famiglie lucchesi da generazioni, ma una coppia di tedeschi innamorati di queste colline. Lui è Wolfgang Reitzle, ingegnere con lunghi anni in Bmw, uno dei top-manager della Germania ed oggi presidente di Linde, la maggior azienda mondiale nel gas industriale. Lei è Nina Ruge, già conduttrice di telegiornali e programmi informativi su Zdf e Ard, reti ammiraglie della tv tedesca. Wolfgang e Nina hanno casa nel centro storico di Monaco di Baviera ma considerano molto più che un luogo di vacanze l’ex-villa Bertolli, il cui cancello si affaccia sull’abside della chiesa di Pieve Santo Stefano. «Trascorro qui cinque mesi l’anno», racconta d’un fiato Nina, mentre il marito fa il conto di giorni e settimane fra estate, Natale, Pasqua, ponti di primavera che riesce a ritagliarsi per Lucca. «Per anni avevamo fatto vacanze in Toscana: Siena, Chianti, Maremma». Poi, la svolta, con l’arrivo a Lucca, fine anni Novanta. «Campagna bellissima, che non ha nulla meno del Chianti, mare vicino, una città meravigliosa a due passi, non invasa dai turisti come lo erano già allora Siena, Pisa, Firenze, San Gimignano. E l’autostrada e due aeroporti tra Firenze ed Pisa». A sedici anni dall’arrivo, i Reitzle vogliono sentirsi sempre più cittadini di Pieve Santo Stefano, di non rinchiudersi nel loro paradiso. «Qui ci conosciamo tutti. Siamo in contatto Whatsapp per scambiarci informazioni, garantirci sicurezza gli uni gli altri . È nata l’associazione “AdiPieveSantoStefano”, per tutelare storia e sviluppo. Anima del gruppo è Giulio Ghetti. «Ormai siamo una grande famiglia». Villa Santo Stefano, circondata da un parco e da undici ettari fra vigneti e uliveti, è anche luogo di lavoro. Nei campi, olio, Sangiovese, Vermentino, Cabernet Franc e Merlot. Nella foresteria, l’auditorium per i corsi di formazione che Wolfgang Reitzle tiene a giugno ed a settembre per aspiranti top manager delle grandi aziende tedesche ed multinazionali. «Viene chi è un gradino sotto le più alte cariche. Aiutiamo a percorrere gli ultimi metri, quelli che decideranno carriere e vite».
Mentre i manager studiano, mogli e figli vanno in gruppo a Lucca, a Firenze, Forte dei Marmi. Il corso per top manager è una sorta di scuola dove ci si conosce, si diventa amici. E ci si rivede dopo. «Al gruppo di ex allievi abbiamo dato il nome di ‘Circolo lucchese’: in Germania ogni grande azienda annualmente organizza il loro ritrovo». Clientela al top, anzi: a un passo dal top. Anche Lucca è a un passo dal top, nel turismo. «Può dare e ricevere di più, non è ancora città attrezzata per il massimo livello di accoglienza. Mancano hotel a 5 stelle e almeno un impianto da golf: la Toscana, queste colline, sono lo scenario più bello e gli stranieri adorano praticarci golf. Senza, non c’è salto di qualità».
Parole degne di ascolto, se pronunciate da un top manager e da una giornalista autorevole. «Lucca dovrebbe chiarirsi quale tipo di futuro vuole per sé. Se diventare come Firenze o San Gimignano o mantenere la propria identità. Istituzioni, operatori economici, intellettuali dovrebbero fare squadra e darsi un termine, lavorando assieme perché Lucca raggiunga il top, come merita». Al proposito, Nina e Wolfgang hanno seguito e apprezzato il dibattito che in estate si sviluppò su La Nazione di Lucca in seguito all’intervista al presidente della Fondazione Crl Bertocchini sul futuro della città. «Unirsi, concentrare le forze è la strada giusta». Nina ha un progetto. «Non è ancora progetto, è sogno - precisa - Organizzare concerti con i più bei nomi della musica classica nei parchi delle ville lucchesi. Tre serate durante un week end di agosto. Pacchetto con volo, notti in hotel o b&b di lusso, visite ai luoghi pucciniani, concerti e cena nelle tre ville per 200-250 appassionati stranieri». Il tutto, coinvolgendo l’associazionismo musicale lucchese. Nina ha fatto partecipi alcuni proprietari di ville, ma nulla ha per ora oltrepassato la soglia del sogno. Giorgio Bartoli, presidente della Camera di commercio e amico della coppia, presente al colloquio, incoraggia con affetto personale e interesse istituzionale. «Si tratterebbe - dice - di un traino eccezionale per promuovere la città». L’ostacolo si chiama anche burocrazia, ma la determinazione non manca. E non manca l’amore per Lucca. Un amore che Wolfgang definisce citando uno dei più celebri turisti che la città abbia accolto in tempi recenti. «un giorno il principe Carlo d’Inghilterra mi disse: ‘Lucca non è una città, non è un villaggio, is a beautiful urban community’. Descrisse la città non per i suoi monumenti ma per chi la vive. Complimento più bello, in fondo, non c’è».