
Incognita Koerber, l’affitto scade a dicembre
C’è un’altra mina vagante sul caso Koerber e sui 90 esuberi di personale annunciati dall’azienda di Mugnano: la disdetta del contratto di affitto del capannone, già ricevuta a giugno 2022, e che diventerà effettiva il 31 dicembre di quest’anno. Una novità che getta ulteriori pesantissime ombre su una trattativa difficile, una fase tutta in salita sottolineata dal presidio dei lavoratori avvenuto ieri mattina ai cancelli della ex Perini. Un “gong“, quello di fine anno, che può avere tanti significati, nessuno, almeno per il momento, di buon auspicio. Tra l’altro la società proprietaria dello stabilimento è la Fpm che fa capo, come rivelano le iniziali stesse, all’imprenditore Fabio Perini che qui fondò la sua azienda, poi venduta alla multinazionale tedesca.
A mettere in luce, con tutti punti interrogativi del caso, questa nuova pesantissima incognita è Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana che proprio stamani, insieme a Michele Folloni di Fim Cisl, incontrerà i vertici aziendali. “L’azienda ha messo in evidenza che la crisi aziendale deriva dai seguenti fattori – premette Braccini –: riduzione degli ordinativi, diminuzione del fatturato, aumento dei costi delle materie prime e del personale. Se parliamo di costi riteniamo però che vadano valutati complessivamente. Un importante costo aziendale riguarda sicuramente l’affitto dello stabilimento, la cui proprietà é la società FPM, che fa capo ad un noto imprenditore della zona“.
“Infatti la Korber – spiega il referente Fiom – non é proprietaria dello stabilimento su cui risiede e ci risulta abbiano ricevuto disdetta a giugno 2022 ed il contratto cesserà la sua efficacia al
31 dicembre 2023. Ci risulta altresi che sia in corso una trattativa tra le due società, ovviamente nella loro piena legittimità, ma trovandoci in questa situazione molto difficile e con esiti incerti, se non viene trovato un’accordo o aumenterà ulteriormente il costo dell’affitto, alla fine si creerebbe un’ulteriore grave problema, sia per la permanenza della Korber nello stabilimento di Lucca, sia per un’ulteriore aumento dei costi, tutto ciò mentre discutiamo di esuberi di personale“. “L’iniziativa economica privata é libera – sottolinea – , ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale. Riteniamo opportuno fare chiarezza anche su questo aspetto di non poco conto e continueremo a lottare per garantire la salvaguardia occupazionale, le professionalità, che sono il vero valore aggiunto, gli investimenti e la continuità produttiva aziendale della Korber a Lucca“.
La questione dell’affitto dello stabilimento entra a pieno titolo nei temi della trattativa, con i sindacati che chiederanno garanzie in merito anche se su un terreno ancora tutto di sabbie mobili. La multinazionale in realtà ha chiarito più volte che non c’è nessuno proposito di delocalizzare.
Laura Sartini