"Zio corri, sta bruciando la casa...". L’ultima disperata telefonata di Giulia

L'incendio di Borgo a Mozzano. La quattordicenne si è rintanata sotto il letto forse per cercare di respirare. E’ morta per i fumi

Giulia Salotti con il padre Massimiliano, rimasto ustionato nel rogo

Giulia Salotti con il padre Massimiliano, rimasto ustionato nel rogo

Lucca, 23 gennaio 2020 - «Presto zio, zia, correte: sta bruciando la casa...!". E’ l’ultima disperata telefonata di Giulia Salotti, la quattordicenne studentessa dell’Iti Ferrari di Borgo a Mozzano morta nel rogo dell’abitazione a Socciglia di Anchiano dove viveva con il papà Massimiliano di 49 anni. LEGGI: CHI ERA GIULIA, UN SUO RITRATTO

E’ sconvolto lo zio Angelo Giusti, marito di Clara Salotti, la sorella del padre di Giulia. "Mi ha telefonato nel cuore della notte col cellulare – racconta lo zio – e siamo corsi fuori. Ma era già un disastro: il fuoco aveva avvolto la casa e Massimiliano cercava di entrare nella mansarda per soccorrere Giulia. Ma c’era un muro di fiamme e fumo. Abbiamo gridato, ma lei non rispondeva...".

I primi ad accorrere sul posto poco dopo le 2 di notte, infilandosi a tutta velocità su per la stretta strada che conduce all’abitazione dei Salotti, sono stati il comandante della stazione carabinieri di Borgo a Mozzano, Gennaro Matuozzo e un altro militare di pattuglia con lui.

Purtroppo i due carabinieri non sono riusciti a entrare nell’abitazione: si sono dovuti fermare dopo meno di 2 metri a causa delle fiamme. Dopo aver aperto la porta da cui si accede dall’esterno al secondo piano, si sono trovati infatti davanti un muro di fiamme e una temperatura impossibile. Un disperato tentativo andato a vuoto, che ha provato l’animo degli stessi carabinieri, che si sono dovuti arrendere a malincuore.

Nessuno nella caserma del Borgo, situata proprio davanti alla scuola “Iti Ferrari“ frequentata da Giulia, se la sente di commentare l’accaduto, ma il dolore e il senso di fatale impotenza è palpabile. Tutti avrebbero vouto raccontare una storia diversa, la storia di un salvataggio in extremis e di una tragedia sventata. Invece il destino ha scritto un finale tragico e sconvolgente, non solo per i familiari ma per tutta la comunità.

Anche i vigili del fuoco arrivati poco più tardi nella notte al casolare di Socciglia, sia pure muniti di attrezzature speciali e maschere, hanno dovuto attendere oltre un’ora prima di poter entrare nella stanza al piano superiore. La situazione è apparsa subito tragica e devastante come purtroppo ci si aspettava.

Giulia Salotti era rannicchiata sotto il letto in camera sua nella piccola mansarda: si presume che la morte sia sopraggiunta per asfissia dovuta ai fumi, ben prima che le fiamme arrivassero nella sua stanza. Il magistrato di turno Salvatore Giannino ha comunque disposto l’autopsia sulla salma e intanto ha incaricato il medico legale Stefano Pierotti di tutti gli accertamenti necessari: probabile che l’esame necroscopico venga effettuato sabato mattina. Per i funerali si dovrà attendere dunque il nuillaosta della Procura. Intanto l’abitazione, completamente inagibile, è stata sequestrata dai carabinieri.

P.Pac. © RIPRODUZIONE RISERVATA