
In Canada per una seconda chance La storia dell’atleta Alessia Berti "Qui in Italia, dopo i 30, sei fuori"
Nella vita si cambia lavoro, stato sociale, amicizie. Lei ha scelto una nazione in più oltre a quella italiana. E’ la storia di Alessia Berti, residente a Marlia, la più popolosa frazione di Capannori. L’atletica è la regina dello sport ma si nota solo per le Olimpiadi e per i Mondiali o poco altro. Richiede sacrifici enormi, costanza e tanta fortuna. E quando non sei più giovanissima o subisci infortuni, magari finisci in un tunnel da cui è difficile uscire. "Infatti – commenta Alessia, – la mia vicenda è lampante, ho doppia cittadinanza, italo canadese. Mia madre infatti ha origini del Paese che ha come simbolo la foglia d’acero e quindi potevo optare per questa possibilità è ho deciso di coglierla. Il motivo? Semplice. Ho fatto atletica ad altissimi livelli ma in Italia oltre i 30 anni sei out. In Canada, ma in molte altre nazioni è diverso. Non ti relegano alle competizioni amatoriali, ma puoi ancora cimentarti con gare di qualità. Sono una velocista che pratica agonismo e sono cresciuta nel vivaio lucchese".
"Mi alleno a Firenze e al campo scuola di Lucca – prosegue Alessia Berti - in passato ho fatto la professionista nel gruppo sportivo dell’Esercito e ho vestito la maglia azzurra agli Europei e Mondiali. Poi una serie di acciacchi mi hanno escluso dal giro. Dopo anni di problemi fisici, finalmente sono riuscita ad uscirne e ho deciso di provare a cambiare passaporto, o meglio di aggiungerne uno, appunto quello dello Stato Nordamericano. Avevo bisogno di una motivazione in questi anni, cosi ho fatto le varie selezioni e mi hanno preso nel team senior 35. La scorsa settimana, tanto per fare un esempio, mi trovavo a Torun, in Polonia, per la rassegna iridata Master Indoor e mi sono piazzata ottava nei 200 metri, arrivando alle semifinali, purtroppo non in grande condizione a causa dell’influenza".
Il risultato più prestigioso è stato il quarto posto nella staffetta 4 x 200 femminile con il nuovo record canadese superato di oltre due secondi ad un soffio dal podio. "Ecco spiegata la ragione di questa doppia cittadinanza e perché il Canada. Ho l’opportunità di misurarmi ancora a grossi livelli ed amo lo sport, così posso coniugare e conciliare queste due esigenze".
Massimo Stefanini