REDAZIONE LUCCA

“In banca: riflessioni“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

L'articolo riflette sulle situazioni imbarazzanti in banca e sulle reazioni delle persone di fronte a odori sgradevoli, con un parallelo con il poker.

IN BANCA: RIFLESSIONI

Vando t’ariva, e senti ch’è felpata,

sei siùro, via dai, lo devi ammette;

e pensi “se mi sposto l’ho scampata”

mentre ti si riscaldan le braette.

Ma vella volta, silenziosa, ‘n banca,

vand’eri ‘n coda ti levo’ anche i’ ruzzo.

Scappasti a lato, a ceccia su ‘na panca,

piena di gente; e ni portasti ‘l puzzo.

Come faceva, a poker, ‘n gioatore,

che vando lu’ sentia che n’arivava,

pe’ ‘un appestalli tutti dall’odore,

s’alzava tre seondi e po’ tornava.

Finchè valcuno ‘un ni disse a vel signore

ch’era méglio se al tavolo sventava

e po’ s’alzava a porta’ via ‘l fetore.

Invece dell’inverso, ch’ammorbava.