"Il Sistema Museale Provinciale, un protagonista di primo piano del panorama culturale"

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Lucchese, 51 anni, una prima laurea in Amministrazione Aziendale con specializzazione in International Business a Londra, ha svolto attività manageriale di azienda e coperto ruoli in Assindustria Lucca e Confindustria Toscana; dopo due Master in ambito didattico ha acquisito una seconda laurea in Scienze Economiche. Libero professionista, consulente aziendale e broker assicurativo, svolge docenza nelle scuole superiori ed è tutor di area giuridico economica nei Corsi di Laurea in Turismo della Fondazione Campus.

È presidente della Fondazione Antica Zecca di Lucca, Socio del Lions Club Lucca Host e presidente dell’Assemblea dei Musei aderenti al Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca. Lui è Alessandro Colombini con il quale facciamo il punto proprio sulla questione museale.

Presidente, secondo lei manca una cabina di regia a livello provinciale: potrebbe il sistema museale diventarlo?

"Il Sistema Museale Provinciale, organizzatore del festival “I Musei del Sorriso” da poco lanciato, è un protagonista di primo piano del panorama culturale del territorio: con i suoi Musei (ad oggi quasi una trentina) rappresenta uno straordinario strumento di coordinamento per le attività divulgative legate alla cultura. Lucca è una città unica che negli ultimi anni, grazie anche ai grandi eventi che ospita, si è aperta ad un turismo nazionale ed internazionale sempre più selezionato; è importante incentivare ancora di più la presenza di visitatori attenti all’ampiezza delle iniziative culturali che il territorio comunale offre".

Cosa chiederebbe al nuovo sindaco di Lucca?

"Direi che è improcrastinabile l’esigenza che i musei comunali di Lucca, nello specifico le Torri e l’Orto Botanico, aderiscano formalmente al Sistema Museale: non si può pensare ad una rete museale nella quale è rappresentata l’intera provincia ad eccezione del comune capoluogo".

Come stanno i musei a Lucca? Cosa servirebbe per migliorare, secondo lei?

"Da un lato ci sono i musei statali che per loro natura non rientrano nella Rete Museale, ma con i quali sarebbe auspicabile avviare un dialogo costruttivo; dall’altro i musei provinciali, comunali, di enti ecclesiastici e fondazioni, che dovrebbero integrarsi maggiormente. Stiamo lavorando a una proposta di prenotazione e bigliettazione unica: non un unico biglietto per oltre trenta musei su un’area così vasta, ma piuttosto alcune proposte “tematiche“ o territoriali specifiche".

C’è un museo a Lucca che meriterebbe maggiore attenzione?

"Lucca si è affermata come “Capitale Europea“ del fumetto, abbiamo una manifestazione, Lucca Comics & Games che è uno degli appuntamenti di maggiore successo al mondo del settore, addirittura ogni anno accogliamo all’auditorium del museo della Zecca, alla casermetta San Donato, una folta delegazione di studenti dell’Università di Harward che, alla nostra kermesse ed alle sue ricadute sul territorio, ha dedicato un corso di studio. Una sede museale quale il museo del Fumetto di piazza San Romano, nella quale tenere viva per 365 giorni all’anno almeno una parte di questo straordinario appuntamento annuale, sarebbe senz’altro auspicabile e siamo felici che questa rappresenti una priorità per il nuovo sindaco".

C.C.