REDAZIONE LUCCA

Il rituale cambio della Croce Grande festa a San Pellegrino Pellegrini da tutta la regione

Come ogni anno si riaccende la tradizione nel paese più in alto di tutta la Toscana. Emozionante la lunga processione che ha portato il simbolo ligneo sul “Molo“.

Il rituale cambio della Croce Grande festa a San Pellegrino Pellegrini da tutta la regione

Nel borgo di San Pellegrino in Alpe, il più alto dell’Appennino Tosco Emiliano e sicuramente anche il più ricco di tradizioni radicate e di profonda spiritualità, a 1525m di altitudine nel comune di Castiglione di Garfagnana, nella mattinata di ieri si è celebrato l’antico rituale, si pensa sia risalente a oltre 750 anni or sono, del Cambio della Croce. In una giornata di festa e di venerazione per San Pellegrino e San Bianco, lai cui spoglie mortali sono conservate nel Santuario omonimo, una folla composta e spesso commossa di pellegrini e devoti ha raggiunto il borgo, in molti anche a piedi e in processione, unendosi ai tanti religiosi e alle figure istituzionali, sia della Regione Toscana sia dell’Emilia Romagna, presenti nel borgo per onorare, come ogni anno il Primo Agosto, la storica ricorrenza. Zona di confine per eccellenza, San Pellegrino in Alpe divide parte del suo territorio tra due Regioni, Province, Modena e Lucca, e Comuni, Frassinoro e Castiglione di Garfagnana, trasformando in questa giornata speciale la divisione presente sulla carta in una intensa unione nella realtà dei fatti. Fianco a fianco i due sindaci, Daniele Gaspari di Castiglione e Oreste Capelli di Frassinoro, si sono scambiati i ceri votivi simbolo delle due comunità durante la Santa Messa, quest’anno celebrata dal vicario generale della Diocesi di Lucca mons.

Michelangelo Giannotti, e poi hanno seguito la processione che ha condotto lil manufatto artigianale in legno di frassino, portato a spalla da diversi pellegrini, fino al "Molo" di fronte al Santuario dove per un anno svetterà. Con loro anche il presidente della provincia di Lucca, Luca Menesini. La nuova Croce è stata dunque posizionata sul Molo in sostituzione della vecchia, benedetta e poi messa a disposizione dei tanti presenti che in buona parte hanno prelevato, come segno di buona sorte, un piccolo frammento della corteccia. Anche questo particolare rituale, si va a inserire nella storia del potente valore intrinseco attribuito alla Croce. Per tutta la giornata, nel piccolo borgo montano è stato attivo anche il mercatino artigianale, aperto il Museo Etnografico Provinciale "Don L. Pellegrini" e, nel pomeriggio, è stata inaugurata la mostra fotografica "Fate! Donne straordinariamente ordinarie" di Manola Biggeri. In molti hanno poi scelto di percorrere a piedi il tratto in salita del Giro del Diavolo, cammino ad anello sull’Appennino dal panorama fantastico. Il Giro ha in realtà lo scopo di raggiungere il luogo dove la leggenda narra che San Pellegrino resistette alle tentazioni del demonio e per questo motivo è meta di un pellegrinaggio continuo, in segno di devozione e penitenza.

Fiorella Corti