Il podcast su Sant’Anna. Adele, la sopravvissuta racconta l’eccidio

Il podcast "Cenere" porta alla luce l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, ricordando le vittime e la lotta per la verità, con un messaggio di speranza per il futuro.

Il podcast su Sant’Anna. Adele, la sopravvissuta racconta l’eccidio

Il podcast "Cenere" porta alla luce l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, ricordando le vittime e la lotta per la verità, con un messaggio di speranza per il futuro.

SANT’ANNA DI STAZZEMA (Lucca)

"Ci vennero a prendere che facevamo colazione e poi ci misero al muro", comincia così il racconto di Adele Pardini che quel 12 agosto di ottant’anni fa perse la madre e la sorellina Anna di appena venti giorni, trucidate dalla furia nazifascista. Uno dei racconti dei sopravvissuti di quella mattina che si può già ascoltare sui maggiori portali di podcast (Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Spreaker) grazie a "Cenere. Le voci dell’eccidio dimenticato di Sant’Anna di Stazzema", creato da Capo Verso e presentato a Palazzo Strozzi Sacrati.

Un podcast che ha come obiettivo quello di portare la storia dell’eccidio anche alle nuove generazioni, che più delle altre fruiscono di questi contenuti. Un podcast che racconta come sono avvenuti i fatti e quanto è stato difficile e lungo il tempo per conoscere e raccontare la verità di quanto accaduto. Solo a metà anni Novanta, infatti, si seppe la dinamica e si individuarono le responsabilità degli ufficiali di stanza in quella tragica mattina del 1944. Tutto si deve alla scoperta dell’"Armadio della vergogna": 695 fascicoli depositati alla Procura militare di Roma in cui erano descritte le stragi nazifasciste compiute dal giorno dell’Armistizio fino alla Liberazione. Poi, fu necessario aspettare il 2005 per vedere condannati gli ufficiali delle SS al comando di quella spedizione, grazie al Tribunale militare di Spezia. Per poi ottenere un ulteriore smacco dalla giustizia tedesca: il tribunale di Stoccarda archiviò l’inchiesta della strage. Oggi, però, la memoria dell’eccidio delle centinaia di civili è memoria storica condivisa, che deve essere ancora trasmessa, anche a chi non avrà la possibilità di ascoltare in presa diretta le parole dei sopravvissuti.

"Per finire, poi, con un messaggio di speranza grazie al racconto del presente di Sant’Anna, del suo Museo e del Parco Nazionale della Pace", ha sottolineato il produttore esecutivo Alessandro Bientesi.

Lorenzo Ottanelli