REDAZIONE LUCCA

"Il lavoro di giudice richiede oneri, responsabilità ed equilibrio"

La soddisfazione di Gerardo Boragine, presidente del Tribunale di Lucca: "È il coronamento di un percorso svolto con passione"

Teano in provincia di Caserta è la città del famoso incontro fra Garibaldi e il re Vittorio Emanuele. Ed è anche la città che ha dato i natali al giudice Gerardo Boragine, formalmente insediato ieri come presidente del Tribunale di Lucca. A 28 anni, giovanissimo, è arrivato a Viareggio con in tasca la nomina di pretore. "Ho trascorso più della metà della mia vita – ha detto – lontano dalla mia città d’origine, per cui a tutti gli effetti mi sento toscano di adozione".

Ha raggiunto la maturità classica proprio a Teano e successivamente si è laureato in giurisprudenza alla prestigiosa Università di Napoli. A 26 anni ha vinto il concorso da magistrato. E dopo un anno e mezzo di tirocinio al tribunale di Napoli è stato assegnato alla pretura di Viareggio. Una carriera brillante che lo ha portato gradualmente a farsi apprezzare da tutti per il suo equilibrio e la sua moderazione nel gestire la sua importante funzione. Nel 2007 è stato nominato coordinatore del Tribunale di Viareggio, carica in cui è rimasto fino al 2013 quando il Tribunale di Viareggio venne accorpato a quello di Lucca. E proprio nel 2013 ha presieduto il collegio giudicante del processo di primo grado sulla strage ferroviaria di Viareggio del 2009. Compito che ha assolto brillantemente fino alla sentenza del 2017 culminata con diverse condanne ai vertici delle Ferrovie italiane, fra cui anche Mauro Moretti. Nel 2015 è stato nominato presidente della sezione penale del Tribunale di Lucca e adesso, dopo alcuni mesi di reggenza, la nomina a presidente del Tribunale.

Dottor Boragine, una bella soddisfazione...

"Sì, sono contento è il coronamento di un percorso professionale svolto per tanti anni con grande passione, equilibrio, dedizione e soprattutto massimo rispetto per tutti".

Quale indirizzo vuole dare alla sua presidenza?

"Di operare con rispetto nei confronti di tutti coloro che a qualsiasi titolo vengono a contatto con il servizio della giustizia perché anche in questo modo si recupera la fiducia del cittadino verso le istituzioni. Il lavoro svolto da chi opera in un ufficio giudiziario deve essere inteso sempre come un servizio che si ha il privilegio di svolgere in favore della collettività".

A un giovane studente universitaria che ambisce a diventare giudice quale consiglio darebbe?

"Il primo consiglio è quello di applicarsi nello studio con il massimo sforzo possibile perché la selezione che saranno chiamati ad affrontare è rigorosa e presenta notevoli difficoltà".

E invece cosa direbbe a un giovane giudice?

"A chi comincia come giudice gli ricorderei che sta per intraprendere una professione che richiede grandi oneri e responsabilità e che è chiamato a svolgere una funzione che richiede un grandissimo equilibrio oltre a competenze tecniche".

Come quelle dimostrate in tutta la sua carriera dal giudice Gerardo Boragine, da ieri formalmente presidente del Tribunale di Lucca.

Paolo Di Grazia