
La rinascita di un capolavoro. La scultura del “Cristo Eucaristico“ di Matteo Civitali, splendida opera realizzata in terracotta policroma intorno...
La rinascita di un capolavoro. La scultura del “Cristo Eucaristico“ di Matteo Civitali, splendida opera realizzata in terracotta policroma intorno al 1470, torna in esposizione da protagonista al Museo nazionale di Villa Guinigi a Lucca, dopo un accurato restauro iniziato nel febbraio scorso e promosso dal Rotary Club Lucca in accordo con la Soprintendenza.
L’opera ha avuto una storia molto travagliata: era stata conservata per secoli all’interno della chiesa lucchese di Santa Maria della Rosa, nel centro storico, dove viene trafugata da soldati nazisti tra il 7 e 8 febbraio 1944. Viene addirittura divisa in due parti per poterla trasportare più agevolmente. Se ne perdono le tracce per circa 37 anni, quando ricompare sul mercato antiquario di Firenze nel 1981, gravemente compromessa da una brutale asportazione della policromia. Un taglio mediano la divide in due sezioni, la perdita del dito indice sinistro e di parte del fiotto di sangue nonché fratture sull’aureola e sul collo. Ma sparisce di nuovo.
Il ritrovamento avviene poi grazie al Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Storico-Artistico di Firenze, nel 2017. L’opera si presenta molto sporca e appesantita da una vernice estremamente lucida e ingiallita. Viene quindi trasferita al Museo Nazionale di Villa Guinigi, ma serviva un restauro accurato. L’intervento intrapreso da Carolina Cannizzaro e Massimo Moretti, con la direzione scientifica della Soprintendenza A.B.A.P. delle Province di Lucca e Massa Carrara - si è svolto proprio nel laboratorio del Museo nazionale di Villa Guinigi a Lucca per permettere alle maestranze incaricate di operare con maggiore sicurezza e comodità.
E adesso, finalmente, questo capolavoro del Quattrocento torna in esposizione a Villa Guinigi con una mostra-dossier aperta fino al 2 novembre, che ne racconta anche la lunga e avventurosa storia.
Fabrizio Vincenti