
Il caso dell’Itis Fermi. Classi in sovrannumero ’Ora c’è la via d’uscita. Si chiama articolazione’
Il cubo di Rubik delle classi in sovrannumero all’Itis Fermi (oltre soglia 30) è stato risolto in una mattinata non facile, quella di ieri, sia per la scuola e la sua preside Francesca Paola Bini che per la dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Ilaria Baroni. La parola magica uscita dal cilindro delle opportunità è “articolazione“.
“Insieme alla preside professoressa Bini e alla scuola ci siamo subito adoperati per risolvere questa criticità che è apparsa in questi giorni all’Itis Fermi, prima non sarebbe stato possibile, dopo l’esito degli esami di riparazione di Settembre - premette il provveditore - . Ci sono state molte bocciature, ragazzi che dovevano andare in quarta e invece non hanno recuperato il debito e resteranno in terza. Questo ha fatto lievitare i numeri, in particolare di due classi, quelle di informativa e elettrotecnica“. Di qui era scattata la lettera di “invito“ partito dalla scuola e indirizzato ai genitori a orientarsi diversamente, scegliendo un altro indirizzo come automazione o meccanica ad esempio. E di qui lo sgomento dei genitori che a tre giorni dall’avvio delle lezioni si sono trovati gomme a terra e con i libri già acquistati.
“Comprendiamo il disagio - sottolinea la dirigente dell’Ufficio scolastico, Ilaria Baroni - e per questo ci siamo subito adoperati per risolvere la criticità. Attiveremo le articolazioni, ovvero gli alunni anche di indirizzi diversi conviveranno nellla stessa aula per le ore di materie comuni, e poi andranno in differenti laboratori per quelle di indirizzo. E’ una soluzione che ci permette di distribuire meglio i ragazzi e di formare classi numericamente in regola“. Dunque il dado è tratto. Ora è solo questione di agire sull’orario per far tornare le rotazioni anche delle altre classi nei vari laboratori del Fermi. “Non ce la faremo nell’immediatezza, perché dobbiamo rivalutare il quadro complessivo degli orari, ma nel giro di una settimana contiamo di mettere tutto a regime“, rassicura il vicepreside Ranieri Pelamatti. I genitori in queste ore saranno informati attraverso un’apposita circolare, sia circa il tipo di soluzione adottata, resa possibile grazie alla disponibilità del Provveditorato, sia delle tempistiche che, appunto non potranno essere immediate. Il tema delle “classi pollaio“ è sempre più ricorrente nella scuola. Cgil punta dritto alla manifestazione a Roma del 7 ottobre.
“Ogni giorno le realtà del nostro territorio sono in situazioni a dir poco complicate - dichiara Antonio Mercuri, segretario Flc Cgil che ha invitato il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale a fare un tour di persona - : un numero ridotto di collaboratori scolastici che, per aprire, sono costretti a fare la spola tra vari plessi, con gravi ricadute in termini di sorveglianza e sicurezza; il personale tecnico distribuito tra più laboratori o addirittura tra più scuole; il personale amministrativo con una mole enorme di lavoro da gestire, come testimoniano le centinaia di prese di servizio gestite dal primo giorno di questo nuovo anno scolastico“.
Laura Sartini