REDAZIONE LUCCA

I ragazzi e le mafie. Studenti e istituzioni dialogano in Prefettura

L’incontro promosso dalla Consulta studentesca con la senatrice Rando e i magistrati Caruso, giudice nel maxi-processo Aemilia, e Sargenti (Dia).

L’incontro promosso dalla Consulta studentesca con la senatrice Rando e i magistrati Caruso, giudice nel maxi-processo Aemilia, e Sargenti (Dia).

L’incontro promosso dalla Consulta studentesca con la senatrice Rando e i magistrati Caruso, giudice nel maxi-processo Aemilia, e Sargenti (Dia).

"La mafia è (a)normale?". Questa la provocatoria domanica che ha dato il nome all’iniziativa proposta dalla Consulta provinciale studentesca e dall’Ufficio interprovinciale scolastico di Lucca e Massa Carrara e che ha portato a un incontro in prefettura sui temi della legalità

L’appuntamento si nell’ambito della consolidata collaborazione che ha portato negli ultimi anni all’approfondimento di temi individuati di volta in volta dagli stessi componenti della Consulta.

In una Galleria delle Statue gremita, per l’occasione, di alunni degli Istituti secondari del territorio lucchese, sono intervenuti la senatrice Enza Rando, Coordinatrice del Comitato cultura della legalità e minori della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere; Francesco Maria Caruso, Presidente dei Collegio dei giudici di I grado del maxi processo Aemilia di Reggio Emilia, oggi in quiescenza, e la Barbara Sergenti, sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

Durante l’incontro, moderato dagli studenti, i relatori hanno offerto una ricostruzione dettagliata della natura, dell’origine e dell’evoluzione della mafia, rispondendo alle numerose domande degli studenti e partecipando ad un vivace dibattito con la platea, alla quale hanno proposto diverse chiavi di lettura del crimine organizzato, mettendone in risalto la pervasività, i tentativi di condizionamento dell’operato delle istituzioni e la dimensione transnazionale.

A tenere uniti tutti gli interventi, il fermo e comune convincimento della storicità della mafia e della sua natura a-normale, insieme con la consapevolezza che un’inversione di rotta è possibile e non può che passare per il lavoro delle istituzioni e la partecipazione attiva di tutti i cittadini.

A conclusione, dell’incontro l Prefetto Giusi Scaduto ha ringraziato gli autorevoli relatori per il prezioso contributo offerto alla riflessione e, rivolgendosi agli studenti, li ha incoraggiati ad acquisire sempre più conoscenze e competenze non solo didattiche ma anche sulle dinamiche sociali per disegnare un futuro orientato ad un costante miglioramento e progresso, mantenendo viva la memoria collettiva.