REDAZIONE LUCCA

Hanno tagliata una classe Protesta all’Arcobaleno

I genitori contestano la decisione del Provveditorato: secondo loro i 231 bambini iscritti si ritroverebbero ammassati oltre i limiti di legge

Una classe cancellata alla scuola materna Arcobaleno: i genitori degli alunni raccolgono le firme per protestare contro la scelta. Sono 131 gli iscritti alla scuola materna del capoluogo che fa parte dell’ Istituto comprensivo Camaiore 1 e adesso, a livello centrale, viene deciso di tagliare una classe di bambini, da sei saranno dunque ridotte a 5: la presidente del consiglio di istituto, avvocato Valentina Mian, ha scritto ai vertici scolastici di Lucca per conto dei genitori. Un asilo che funziona, che accoglie, che aiuta le famiglie a lavorare: in più due insegnanti rischiano di perdere il posto. Insomma un bel problema che assilla il mondo scolastico non solo locale, ma in genere. Anche il dirigente, dottor Germano Cipolletta, si è interessato attivamente della questione ed anche a Lido pare che il problema sia lo stesso. La comunicazione di richiesta di dietro front e’ stata inviata al Dottor Ernesto Pellecchia e alla collega Donatella Buonriposi: “Ci risulta che siano 131 gli alunni iscritti al prossimo anno; di questi due hanno disabilità grave, a cui se ne aggiungeranno altri tre trattenuti alla scuola dell’infanzia dietro parere degli esperti - recita la missiva - Occorre tener conto che ai sensi dell’art. 5 comma 2 del D.P.R. 812009, di norma le classi delle scuole di ogni ordine e grado che accolgono alunni con disabilità, sono costituite da non più di 20 alunni. Ciò vale anche per la scuola per l’infanzia”.

Sempre ai sensi di legge, le sezioni della scuola dell’infanzia non possono superare il numero massimo di 26 alunni e gli iscritti in eccedenza possono essere ridistribuiti tra le sezioni della stessa scuola, senza superare il numero massimo di 29 unità per sezione. La riduzione delle classi da 6 a 5 necessariamente comporta la redistribuzione degli alunni fra le sezioni rimanenti e vista la normativa, c’è il concreto rischio di avere classi con un numero di alunni più alto di quello massimo consentito. “Genitori e rappresentanti di classe del nostro istituto hanno manifestato il loro dissenso a questa decisione che tanto inciderà sulla qualità del servizio educativo offerto e sugli alunni che dovranno essere ridistribuiti, con conseguente disagio” chiudono i genitori.

Isabella Piaceri