MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

I giovani e il malessere psicologico. Dipendenza dal web e ritiro sociale

Uno studio di Imt rivela le ragioni che stanno alla base della crescente dispersione scolastica

L’Italia è il quarto stato europeo per tasso di abbandono scolastico, solo nel 2020, il 23% dei giovani ha lasciato la scuola prima della maturità

L’Italia è il quarto stato europeo per tasso di abbandono scolastico, solo nel 2020, il 23% dei giovani ha lasciato la scuola prima della maturità

Lucca, 12 marzo 2024 – È iniziata ieri la “Settimana del cervello”, evento su scala mondiale curato nella nostra città da Imt Alti Studi di Lucca. Il tema di inaugurazione, ha visto quale argomento di apertura quello dedicato alla dispersione scolastica, supportato dall’illustrazione di un importante progetto recante i dati di Lucca e Torino, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center.

Siamo di fronte a una questione delicata, che ha bisogno di attenzione e che Imt, in qualità di partner scientifico, Intesa Sanpaolo innovation center – Neuroscienze lab e Intesa Sanpaolo education ecosystem, hanno indagato attraverso un valido progetto di ricerca condensando nel titolo “Dispersione scolastica e incidenza dei disturbi neuropsichiatrici”, con il supporto di Fondazione Links.

Vediamo come è stato condotto lo studio.

Gli studenti contattati sono circa 4mila, di età compresa tra i 13 e i 25 delle città di Lucca e Torino; di queste, quasi 3mila risposte hanno individuato come associati alla dispersione scolastica il rapporto con la scuola, le difficoltà psicologiche e comportamentali, l’ambiente familiare, lo stato socio-economico, le condizioni di salute generale e la qualità della vita. Tradotto, un adolescente su quattro manifesta almeno un malessere psicologico che necessita attenzione, fra tutti la dipendenza dai social media, il ritiro sociale o comportamenti di violazione delle norme.

"La presenza di tali sintomi – spiegano da Imt – non è direttamente associata al conclamarsi di un disturbo psichiatrico, allo stesso tempo però, qualora un sintomo venisse minimizzato o ignorato, questo potrebbe aggravarsi, associarsi ad altre manifestazioni di disagio e impattare significativamente sulla crescita e sulla vita dei ragazzi e delle ragazze".

Così emerge che "le difficoltà di socializzazione, strettamente correlate con le manifestazioni ansiose, rientrano tra i fattori predittivi dell’intenzione di abbandonare la scuola".

Quali, allora, i campanelli di allarme? Emergono lo scarso rapporto coi genitori, indizi di disturbi dell’attenzione, comportamenti aggressivi e ansia sociale, ma anche una scarsa ambizione scolastica, elemento sul quale la scuola e gli insegnanti possono incidere in maniera significativa. Analizza bene il fenomeno il professor Pietro Pietrini, direttore del MoMiLab di Imt: "Il forte stigma che ancora persiste nei confronti dei disturbi psichiatrici, comporta spesso ritardi nella diagnosi e nella cura, con conseguenze anche gravi per le persone; se si tiene conto che per ben due terzi dei casi un disturbo psichiatrico si manifesta per la prima volta nell’adolescenza, si comprende facilmente quanto sia necessario far luce su un fenomeno che contribuisce pesantemente al disagio giovanile e all’abbandono scolastico".

Un tasto sul quale, Pietrini, pone sovente l’accento. Il tema della dispersione scolastica ha inoltre evidenziato la stretta relazione "tra stato sociale e successo scolastico" e leggendo i dati del progetto " le aspirazioni di ragazzi e ragazze sembrano, almeno in parte, determinate dalla classe sociale di provenienza".

Oltre la scuola risulta cruciale il ruolo della comunicazione tra genitori e figli, perché l’età adolescenziale è quella in cui la comunicazione è più difficile però fondamentale non solo per le performance scolastiche ma per il benessere degli adolescenti.

Maurizio Guccione