Generosità senza argini “Ma ora servono fondi“

Don Simone Giuli (Caritas Lucca): “Tante iniziative con le migliori intenzioni. Ma dall’Emilia ci fanno sapere che servono aiuti economici per ripartire“.

Generosità senza argini  “Ma ora servono fondi“

Generosità senza argini “Ma ora servono fondi“

LUCCA

E’ solidarietà senza se e senza ma. Una generosità come i lucchesi sanno ben dimostrare in questi frangenti, liberandosi finalmente di quel titolo incollato di inguaribili “tirchi“. Si molitiplicano infatti le iniziative spontanee in aiuto agli abitanti dell’Emila colpiti dalla bomba d’acqua, alcune organizzate, altre estemporanee a “tutto cuore“. In questi giorni è partito anche un tam tam social avviato da una famiglia lucchese che ha deciso: andrà con un camion nelle zone alluvionate per portare beni di prima necessità.

“Un entusiasmo bellissimo, lungi da noi volerlo spegnere. Ma quello che ci fanno sapere dall’Emilia Romagna è che ciò di cui hanno bisogno ora sono i fondi, non beni materiali che in questo momento, con le case invase da acqua e fango, non saprebbero nemmeno dove mettere – sottolinea Don Simone Giuli, direttore Caritas Lucca –. Il rischio di questo moto di generosità è che, con le migliori intenzioni, vengano inviati oggetti che metterebbero ancor apiù in difficoltà chi in queste ore sta lottando per svuotare i locali, per ripulire. La priorità assoluta è risanare il territorio, togliere acqua e fango, rimettere in funzione le attività colpite. Per fortuna è notizia di stamani che la Conferenza Cei ha appena stanziato un milione di euro per l’emergenza“. Dunque l’appello della Caritas, raccolto dagli abitanti dell’Emilia, è quello di donare fondi che possano essere utilizzati per le reali necessità, eventualmente per acquistare in loco materiali necessari. “Anche inviare solo 10 euro è un gesto importante di fronte a questa emergenza – spiega Don Simone Giuli –. Stiamo ricevendo tante telefonate dalle nostre parrocchie in queste ore, c’è tanta partecipazione, ora è importante convogliare le energie in modo utile“. La Conferenza episcopale italiana, tramite Caritas nazionale, ha indicato i conti correnti a cui è possibile donare.

“La finalità è quella di creare un fondo di solidarietà per aiutare le famiglie. Saranno create cabine di regia, come avviene per progetti simili, in cui vengono valutati i casi e assegnati gli aiuti a chi è più in difficoltà – spiega Don Simone – sempre nel criterio della massima rendicontazione e trasparenza“.

Laura Sartini