
Complessa operazione della Guardia di Finanza a Lucca
Lucca, 18 gennaio 2022 - False assunzioni per frodare l’Inps: 42 denunciati dalla guardia di Finanza di Lucca. I finanzieri del comando provinciale, nell’ambito del monitoraggio sul corretto utilizzo dei fondi pubblici erogati a sostegno dell’economia e, in particolare, delle fasce deboli, hanno concluso una complessa e articolata attività d’indagine che ha portato alla denuncia di ben 42 persone. È emerso un sistema fraudolento, ormai rodato, che era stato messo in piedi da un uomo di origini siciliane, residente a Viareggio, con la complicità di un consulente del lavoro di Livorno.
Il siciliano avevo costituito una Onlus, di cui era presidente, attraverso la quale stipulava fittizi contratti di assunzione di personale nei confronti di cittadini perlopiù di origine extracomunitaria, al solo fine di consentire loro l’accesso alla cassa integrazione o all’indennità di disoccupazione e, in alcuni casi, ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno.
L’associazione no profit era operativa solo sulla carta, ma di fatto sprovvista di una sede, di mezzi e di un’organizzazione. Assumeva però personale con presunte mansioni di barista, cameriere, lavapiatti, cuoco o addetto alle pulizie. L'assunzione veniva poi formalizzata con contratti e buste paga appositamente predisposti dal compiacente professionista. Successivamente, la documentazione attestante i falsi rapporti di lavoro veniva utilizzata per richiedere all'Inps prestazioni a sostegno del reddito quali Naspi, Cig e pure il ‘bonus Renzi’.
Per fortuna, l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha interrotto la frode. L’indebita ricezione di misure di sostegno del reddito è durata anche durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, quando la fascia dei soggetti più deboli si è ampliata in modo significativo. Le persone coinvolte nella brutta vicenda sono state denunciate a vario titolo per truffa ai danni degli enti previdenziali, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso, per un illecito profitto e un danno cagionato alle casse dello Stato superiore a 100mila euro.