
“Vorrei che Lucca diventasse un punto di riferimento per la letteratura e la narrativa contemporanea. È questa l’ambizione con cui ho accettato questa nuova sfida”. Parla così la scrittrice Flavia Piccinni, autrice di numerosi libri di successo fra cui - con Carmine Gazzanni - “Sarah” (Fandango), che sta diventando una serie internazionale per Disney+. La sfida di cui parla è la nomina come presidentessa della prestigiosa Associazione dei Lettori che dal 1988 ha portato a Lucca con l’omonimo premio - che ha una sua sede anche a Roma - i più influenti e amati scrittori italiani. “Da Antonio Tabucchi a Raffaele La Capria, passando per Andrea Camilleri e Giuseppe Pontiggia sono passati tutti da Lucca. Il premio ha una storia incredibile che per decenni ne ha fatto un esclusivo salotto cittadino. Mi piacerebbe adesso che prendesse un nuovo corso all’insegna della inclusività e della condivisione. Considero la letteratura uno strumento per comprendere i tempi che viviamo, per conoscersi meglio, per riconoscersi. E oggi, con l’incertezza fisiologica che dobbiamo attraversare e la perenne crisi economica e di valori cui proviamo a fare fronte, la narrativa diventa imprescindibile”.
Come funziona il premio?
“In modo molto semplice: ogni anno dieci scrittori, selezionati da un comitato, vengono invitati a presentare il proprio libro in città. I lettori-soci votano il preferito, dunque il giudizio finale è popolare. La prima scelta che ho fatto dopo l’elezione è stata quella di permettere agli under 18 di associarsi gratuitamente, e di ridimensionare le quote per gli under 35. Gli appuntamenti sono aperti a tutti, e il prossimo sarà il 15 dicembre pomeriggio all’Agorà con lo scrittore e giornalista Simone Innocenti“.
Quali obiettivi si pone alla guida del Club?
“Costruire una fattiva collaborazione con le scuole e con le associazioni del territorio per potenziare il valore culturale della città, che ha raggiunto l’eccellenza per quanto riguarda il mondo dei comics, della musica e sempre di più del cinema. La letteratura, purtroppo, è rimasta indietro.
Come si dovrebbe fare secondo lei?
“Sarebbe un passo importante che le forze politiche attuali si impegnassero per mettere a sistema le tante anime cittadine che operano spesso silenziosamente e in modo disgregato, senza una vera regia. L’obiettivo ideale potrebbe essere quello di candidare Lucca nel 2026 come capitale della cultura italiana“.
Pensa che possa essere possibile?
“Qualora le energie politiche e gli interlocutori economici della città decidessero di operare insieme, probabilmente sì. Certamente spero che l’Associazione dei Lettori, che ha bisogno dell’aiuto di tutti i lucchesi per crescere e tornare a essere un punto di riferimento dopo anni di buio, possa avere un ruolo trainante e di condivisione“.
Come considera la vita culturale cittadina?
“Vedo molte monadi, ma poca capacità di fare sistema. Con il Premio dei Lettori puntiamo a diventare energia centripeta. E l’augurio è che la città risponda a questo nostro appello“.