MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Esplosione demografica. Il professor Livi Bacci: "Tra una generazione oltre un miliardo in più"

L’esperto, accademico dei Lincei, sarà domani alla Cappella Guinigi "La questione migratoria è cruciale: occorre mettere fine alle guerre perché questo sì che rappresenta un fenomeno grave".

Esplosione demografica. Il professor Livi Bacci: "Tra una generazione oltre un miliardo in più"

Esplosione demografica. Il professor Livi Bacci: "Tra una generazione oltre un miliardo in più"

Ancora un appuntamento di prestigio per Pianeta Terra festival. Domani alle 12,15 alla Cappella Guinigi, il professor Massimo Livi Bacci affronterà un argomento che tocca tutti da vicino: la crescita esponenziale di esseri umani. “2050, la Terra con 2 miliardi di persone in più” è infatti il tema che Livi Bacci, accademico dei Lincei e già professore ordinario di demografia all’università di Firenze alla facoltà di Economia e commercio e a quella di Scienze politiche “Cesare Alfieri”, affronterà partendo dai dati oggettivi della crescita e analizzando come, solo fra una generazione, la Terrà sarà indubbiamente "più stretta".

Professore, altro che calo demografico, la terra non basta più.

"Basta, non vi è dubbio. Ci sono Paesi sviluppati come la Cina dove il dato è stazionario o comincia a diminuire, ma questo non significa che il Mondo sia in regressione perché, invece, sappiamo che esistono aree in forte sviluppo".

Come fronteggiare il fenomeno: ce la faremo, anzi, ce la faranno?

"Speriamo di sì, consideriamo infatti che nel corso di una generazione avremo circa 1miliardo e mezzo di persone in più; ci sono fenomeni di crescita dovuti all’immigrazione dalle foreste fluviali, dovuto al fatto che le persone migrano verso i litorali bassi; la crescita di queste zone ci porta a pensare che lo tsunami del 2004 se non avesse trovato in quelle zone così tanti abitanti non avrebbe certo provocato 300mila morti; sono tutti fenomeni dovuti appunto alla demografia che cambia gli scenari".

Lei è un noto demografo, ci faccia immaginare cosa vedranno i nostri giovani di 25 anni quando ne compiranno 50.

"Prima di tutto dobbiamo augurarci che non sia cresciuta troppo la temperatura, conseguentemente l’auspicio sta in quella forma di adattamento che occorrerà mettere in pratica; esistono le aree artiche e quelle torride, le persone si sono sempre adattate: un pianeta più popolato sarà un pianeta necessariamente più caldo".

Parliamo di sostenibilità: la Terra con questi numeri sarà in grado di affrontare anche la crescita dei consumi? Come?

"Guardi, esiste una buona fetta dell’umanità che vuole uscire dalla povertà; questo significa un consumo di maggiore energia, più utensili, maggiori consumi. Ma questa spinta bisogna combatterla con il processo tecnologico proprio nei Paesi più poveri, creando minore inquinamento".

Siamo chiamati a reimpostare il futuro?

"Sono i Paesi più ricchi a cooperare per la transizione energetica verso quelli più poveri; questo fenomeno, in parte sta già avvenendo ed è il lato positivo che deve però proseguire".

Oggi non le sembra anacronistico pensare ai flussi migratori come un fenomeno da cui difendersi?

"C’è una pressione notevole sulla questione migratoria dovuta al disordine della grande politica internazionale; non si migra solo per povertà ma per fuggire dai conflitti: occorre mettere fine alle guerre perché questo sì che rappresenta un fenomeno grave".

E l’Italia?

"Il nostro Paese ha bisogno di migranti, ne avremo bisogno in misura dei 200-300mila all’anno: chi andrà a riparare i nostri tetti, chi raccoglierà i pomodori? La demonizzazione non paga, lo sanno bene gli amministratori locali del Nord Italia che questa è diventata necessità, ma siamo in mezzo alla schizofrenia".