GIULIA PRETE
Cronaca

Emergenza caldo e esami di Stato a scuola. I docenti scrivono al Ministro: “Servono climatizzatori adeguati”

A sollevare la questione è il Coordinamento Nazionale docenti della disciplina dei diritti umani. Un accorato appello a Valditara in vista degli esami di maturità che avranno inizio il 18 giugno

I docenti scrivono al ministro Valditara per chiedere climatizzazione adeguata in vista dell’esame di maturità (foto Ansa di repertorio)

I docenti scrivono al ministro Valditara per chiedere climatizzazione adeguata in vista dell’esame di maturità (foto Ansa di repertorio)

Lucca, 12 giugno 2025 – L’estate è arrivata, e con lei non solo la voglia di mare, gelati e vacanze, ma anche l’incubo di ogni studente italiano: gli esami di Stato. Se già la sola idea di affrontare le prove finali fa sudare freddo migliaia di ragazzi e ragazze, quest’anno il sudore potrebbe essere... fin troppo reale. Le previsioni meteorologiche, infatti, annunciano temperature roventi, con punte estreme soprattutto al Sud.

E così, mentre il termometro sale, cresce anche la preoccupazione per le condizioni in cui studenti e docenti dovranno affrontare gli esami di maturità in programma a partire dal 18 giugno. In questi giorni, a Lucca e nella Piana, i ragazzi più piccoli stanno affrontando anche gli esami di terza media.

A sollevare la questione è il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, che rivolge un accorato appello al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affinché venga avviato un piano infrastrutturale nazionale per dotare le scuole italiane di sistemi di climatizzazione.

“È inaccettabile che in un Paese moderno e attento alla qualità dell’istruzione come l’Italia – si legge nella nota – migliaia di studenti e docenti debbano affrontare prove determinanti in condizioni ambientali al limite della sostenibilità". Il Coordinamento ricorda come durante gli Esami di Stato, già carichi di stress emotivo e fisico, il caldo torrido rappresenti un rischio ulteriore, soprattutto per soggetti fragili o con patologie croniche. Il problema, però, non è solo stagionale: riguarda un diritto fondamentale, quello di studiare e lavorare in un ambiente salubre e dignitoso, come sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali sui diritti umani.

Da qui una serie di proposte concrete, rivolte direttamente al Ministero: l’attivazione immediata di una task force per monitorare le criticità legate al caldo nelle scuole sede d’esame; l’adozione di un piano nazionale per il 2025 di adeguamento climatico degli edifici scolastici, con priorità per le aree più esposte; l’erogazione di fondi straordinari per dotare le scuole di impianti di climatizzazione portatili o fissi e, infine, la predisposizione di protocolli di tutela della salute per studenti e personale scolastico durante eventi climatici estremi.

Un appello che non è solo tecnico, ma anche etico: “Garantire ambienti scolastici adeguatamente climatizzati non è un lusso – sottolinea il Coordinamento – ma una necessità impellente e un dovere istituzionale“.

In attesa che le aule si trasformino (finalmente) in luoghi freschi, accoglienti e sicuri, migliaia di studenti si preparano a dare il meglio... armati di ventagli, bottigliette d’acqua e tanta forza di volontà. Sperando che il caldo non diventi, ancora una volta, l’ostacolo più difficile da superare.