Duecento cittadini in Consiglio. Impianto pannoloni, maxi-dibattito

Per avere le massime garanzie, possibile scegliere tra Tar, ricorso al Capo dello Stato, impugnazione alla Regione

Duecento cittadini in Consiglio. Impianto pannoloni, maxi-dibattito

Duecento cittadini in Consiglio. Impianto pannoloni, maxi-dibattito

Non solo il Tar, ma anche altri strumenti giuridici da valutare: impugnazione del provvedimento della Regione che ha ritenuto di non richiedere la VIA, Valutazione di Impatto Ambientale, ricorso al Presidente della Repubblica ed altri. L’iter verrà deciso dai legali, i soggetti che si dovranno attivare possono essere i Comuni, ma anche i singoli comitati, per avere le massime garanzie possibili sulla realizzazione dell’impianto di riciclo di pannoloni e materiale assorbente per l’igiene della persona che è previsto, entro il 2026, in località Salanetti sul territorio di Capannori, ma al confine con quello di Porcari.

Tutto ciò è emerso lunedì sera nel Consiglio comunale proprio del paese famoso per la Torretta. Una seduta aperta, straordinaria, richiesta dal gruppo di minoranza "La Porcari che vogliamo", a cui hanno partecipato circa 200 persone, stipate nella sala consiliare e fuori, oltre a chi ha seguito la pubblica assemblea in streaming.

Presenti anche il sindaco di Spresiano, in provincia di Treviso, dove fu realizzato il precursore di quello attuale, l’impianto zero e il presidente di Ascit Ugo Salvoni, oltre a Rossano Ercolini, coordinatore Centro Rifiuti Zero. La vicenda è ormai nota. Questa struttura, finanziata con risorse PNRR e gestita da Retiambiente (dove Ascit è confluita), è considerata da coloro che sono favorevoli una grande lavatrice che non brucia nulla, non produce emissioni, né odori.

I materiali assorbenti, pannolini e pannoloni in primis, saranno lavati, sterilizzati, con separazione delle sostanze per il riciclo in un capannone esistente con una superficie di 6.800 metri quadrati, che ospiterà anche un centro di selezione di rifiuti tessili e spariranno le 3-4mila tonnellate di pannolini e pannoloni attualmente depositate all’aperto, all’esterno, a Salanetti. In più la struttura individuata è un ex magazzino destinato alla logistica, quindi non ci sarebbe impatto di passaggio di mezzi pesanti. Ma i residenti non ci stanno.

Un cittadino ha parlato dei bilanci dove questi apparati sono stati avviati, con il sospetto che si tratti di operazioni anche economicamente non del tutto sostenibili. La gente ha fatto capire che quel sito, Salanetti, è ormai saturo: in poche centinaia di metri quadrati stazionano il depuratore consortile, lo scalo merci e decine di insediamenti industriali.

Massimo Stefanini