Due giovani lucchesi nei guai per materiali pedo-pornografici

Si tratta di un 19enne e un 25enne: perquisite le loro abitazioni, sequestrati computer e smartphone

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E’ tutto così inquietante da mettere i brividi. Scoprire che il figlio di appena 19 anni è un pedofilo e uno ’spaccciatore’ di materiale pedopornografico fa rabbrividire. E’ lui, un luccchese, il più giovane perquisito dalla Polizia Postale, coordinata dal Procuratore Aggiunto di Firenze, Luca Tescaroli. Una complessa indagine conclusa con la denuncia di 9 persone, di cui 2 a Firenze e 2 a Lucca (l’altro è un 25enne), per divulgazione, cessione, detenzione di materiale pedopornografico e per istigazione a delinquere aggravata.

L’indagine ha avuto origine dall’analisi eseguita sul cellulare di un soggetto perquisito per fatti analoghi su cui sono stati rinvenute chat, immagini e video a carattere pedopornografico, con il coinvolgimento anche di bambini in tenerissima età. Al termine dell’attività la Polizia Postale di Firenze ha identificato le persone, tra i 19 e i 55 anni che detenevano o scambiavano immagini e video pedopornografici. Gli stessi nella chat si scambiavano consigli su come eludere le indagini della Polizia Postale ed erano attivissimi e avidi di entrare in possesso di video e immagini pedopornografiche sempre più cruente con neonati, bambini e adolescenti.

"Ho preso il tuo nr dal gruppo, “c’è un sacco di gente nuova e non, nel gruppo, che video hai?, “…avranno 12 anni, la più piccola ne ha 5 tipo… Manda tutti i video pedo che hai". E mentre la polizia perquisisce e sequestra computer e telefonini del padre, fiorentino, il figlio, vero utilizzatore dell’account, manda un messsaggio in chat agli amici: "Qui c’è la polizia, buttate via tutta la roba". Ma non serve. Sequestrati decine di telefonini e computer. Sono in corso accertamenti per verificare il coinvolgimento di altri soggetti.