Il delitto di Aosta. Ha ucciso subito Raluca a sangue freddo

La ricostruzione del barbaro omicidio: in mezz’ora è entrato in casa, l’ha ammazzata, ha pulito tutto e portato via una borsa di soldi

Gabriel Falloni nella foto da lui pubblicata su Facebook il giorno prima del delitto

Gabriel Falloni nella foto da lui pubblicata su Facebook il giorno prima del delitto

Lucca, 23 aprile 2021 - Uomini che odiano le donne. Uomini piccoli, capaci di gesti tragici e meschini. Come nel caso del barbaro delitto di Aosta, costato la vita a Raluca Elena Serban, la 31enne di origine rumena residente a Lucca. La squadra mobile di Aosta ha ricostruito così il delitto che Gabriel Falloni, 36enne sardo abitante da alcuni mesi nella valle, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato, nega peraltro di aver commesso.  

Gabriel Falloni alle 18,20 di sabato chiama al cellulare la ragazza e le suona il campanello all’ingresso del condominio di viale Partigiani. Hanno un appuntamento. Raluca gli apre tranquilla. A quanto pare si conoscono e si erano già visti qualche mese fa. Lui sale al primo piano. Pochi minuti, però, e impugna già un coltello. Ha un piano omicida. Le si avvicina alle spalle, a tradimento, mentre Raluca entra nel bagno. Lei non sospetta nulla. Un fendente micidiale al collo e la povera ragazza si accascia sul pavimento, con la vita che le scivola via in un lago di sangue.  

L’assassino prende il tablet e i cellulari di Raluca, ma soprattutto arraffa alcune migliaia di euro in contanti che evidentente sapeva dove trovare. Mette tutto in un borsone. Poi si trattiene a ripulire le stanze dalle proprie tracce. E’ trascorsa poco più di mezz’ora, quando alle 18,58 le telecamere all’ingresso del palazzo lo immortalano mentre esce con un borsone che prima non aveva e si allontana. Indossa il giaccone scuro che il giorno prima aveva in una foto postata sul suo profilo Facebook, dove si fa chiamare Gabry Neno. Raluca è già morta, ma verrà scoperta solo il mattino seguente grazie alla sorella Aleksandra Ada che si precipita da Lucca ad Aosta, certa che le sia accaduto qualcosa di grave che le impedisce di rispondere alle chiamate. Intanto Gabriel Falloni fugge per tre giorni a Genova, dove spera di far perdere le proprie tracce in attesa che le acque si calmino. Non rinuncia però a cambiare la propria immagine di profilo Facebook con quella di un bel cagnolino. E proprio sulla sua pagina social Gabry Neno, campeggia ancora la scritta beffarda da lui scelta per descriversi: “Vivo la vita rispettando il mio prossimo, ma non sempre ne guadagno del buono“. Ogni commento è superfluo. Stamani ad Aosta è in programma l’interrogatorio di garanzia davanti al gip per il 36enne sardo. Lo stesso giudice che l’ha messo in carcere ritiene "elevatissimo il pericolo di recidiva" da parte dell’operaio, visti i precedenti a suo carico per sequestro di persona e violenza sessuale, nonché per rapina e lesione personale.  

Paolo Pacini