
Gli operatori sanitari che hanno aderito all’iniziativa davanti al San Luca (Alcide)
Lucca, 30 luglio 2025 – In piedi davanti all’ospedale, in mano cartelli con la scritta “Digiuno contro il genocidio di Gaza“. Sono più di 20 ma sono solo alcuni degli operatori sanitari del San Luca che da ieri aderiscono – insieme ad altri centinaia di colleghi toscani – alla staffetta organizzata dal basso per richiamare l’attenzione della comunità, dei media e delle istituzioni sulla tragedia palestinese. Il tutto rinunciando al pranzo per esprimere – anche attraverso il proprio corpo - solidarietà con un popolo che, dopo 21 mesi di bombardamenti e oltre 60mila vittime, adesso muore anche di fame.
Tra i firmatari ci sono anche la direttrice di infermieristica Rosa Mila Mazzotti e il primario di chirurgia generale dell’ospedale di Lucca Andrea Carobbi, che dal 2010 al 2019 ha operato molte volte i bambini a Gaza.
“Il popolo palestinese, e parlo per esperienza diretta, non ha un orientamento politico, non sta con Hamas. Oggi cerca solo di sopravvivere. E il 7 ottobre non può giustificare lo sterminio che Israele, senza ostacoli, sta portando avanti con il lasciapassare di tutti – ha commentato Carobbi -. Per questo iniziative come quella di oggi sono necessarie, non perché hanno il potere di cambiare le cose ma perché devono lanciare il messaggio che noi non possiamo restare indifferenti. Se quello in corso infatti non è il primo genocidio della storia, a renderlo ancora più drammatico è la reazione del mondo e dei media nei confronti dei bambini che muoiono ogni giorno. I governi nel migliore dei casi sono indifferenti, nel peggiore sovvenzionano e spediscono armi”.
“Allora siamo noi, attraverso queste manifestazioni, che dobbiamo risvegliare le coscienze e riportare il messaggio che l’essere umano è un’altra cosa – ha aggiunto -. Che l’essere umano non spara in faccia a chi cerca da mangiare. Che l’essere umano non paga per guardare dai binocoli i bombardamenti. Altrimenti, normalizzando tutto questo, avremmo una società di individui soli guidata da robot”. La staffetta del digiuno è partita nei giorni scorsi da un appello fatto circolare su un gruppo Whatsapp da alcuni operatori sanitari di Pisa e in pochissimo tempo ha raggiunto quasi 700 adesioni, estendendosi a tutte le Asl e aziende sanitarie della Regione.
Tra i primi a sottoscrivere l’iniziativa – che andrà avanti fino a venerdì 1 agosto - anche alcuni dipendenti del San Luca, che ieri hanno quindi timbrato l’uscita dal lavoro per la pausa pranzo, si sono recati fuori dall’ingresso della struttura e hanno poi scattato una foto con la scritta ‘Digiuno contro il genocidio a Gaza’, condivisa poi sui social con l’hashtag #digiunogaza. Un presidio analogo si terrà nei prossimi giorni anche alla Cittadella della salute di Campo di Marte oltreché nelle altre strutture del Servizio sanitario della Regione Toscana.
“Si tratta di una iniziativa dal basso e autorganizzata – hanno spiegato i promotori - è un’azione che impegna a livello personale, che non si svolge in orario di lavoro, che non ostacola gli utenti e, soprattutto, è un gesto di testimonianza civile e umana contro un massacro a cui non possiamo rimanere indifferenti”.