
Stanno emergendo nel dettaglio i numeri, impressionanti, dei docenti e del personale Ata no vax nelle scuole per i quali da ieri scatta il rischio sospensione, con l’incognita aperta delle sostituzioni. Numeri che superano di gran lunga la prima stima di 200 unità in provincia, al punto che il sistema – con le liste dei supplenti già esaurite – adesso rischia di andare in tilt. Da ieri infatti è scattato l’obbligo vaccinale anche per questa categoria di lavoratori che hanno gli ultimi cinque giorni utili per attivarsi, prendere appuntamento e vaccinarsi. “In media ogni istituto ha almeno da 5 a 10 docenti ancora non vaccinati e una parte più ridotta del personale Ata – fa sapere Donatella Buonriposi, dirigente dell’ufficio scolastico territoriale –: con le stime più puntuali attraverso la piattaforma che è stata attivata in effetti si possono mettere a fuoco numeri che sono notevoli. La piattaforma che accende “semafori rossi“ per chi non è in regola e quelli verdi per chi lo è“.
“La quantità di ’semafori rossi’ rappresenta un grosso problema per i dirigenti scolastici – aggiunge il provveditore – , perchè le sostituzioni non potranno essere così immediate“. Alcuni esempi: al Polo Fermi sono 24 i docenti non in regola di cui 5 hanno certificato di esenzione, e 10 sono Ata. Al Pertini 10 professori no vax e anche un collaboratore (3 esentati), al Liceo Passaglia 17 docenti e 2 Ata, al Carrara 13 di cui 6 docenti e 7 Ata, al Liceo Machiavelli di cui cui 3 Ata gli altri docenti, all’Isi Garfagnana 7 non in regola e 1 Ata, a Castiglione di Garfagnana 6 docenti e 2 collaboratori non in regola – numero importante se proporzionato al piccolo istituto. E poi c’è ancora un’area non “sondata“.
“E’ quella dei docenti in malattia, con malattia certificata dal medico che se ne prende la responsabilità: questi per ora non sono stati contattati“. Capitolo a parte, ma non meno impegnativo per quanto riguarda le soluzioni da intercettare, è quello dei docenti che hanno ricevuto l’esenzione vaccinale, con certificato medico. “Dovranno essere utilizzati per attività affini – spiega la dottoressa Buonriposi – e non a contatto con altre persone. Dove collocarli è un rebus non da poco a carico del dirigente scolastico. L’insegnante in questo caso può lavorare a distanza. Non è facile, ma d’altra parte è pur vero che queste persone, esentate dal vaccino anti Covid per fragilità, devono essere tutelate“. A questo quadro del tutto incerto si aggiunge quello purtroppo nitido: sono tante le classi intere in quarantena che stanno facendo lezione in dad.
L.S.