Lucca, detenuto sale sul tetto dell'infermeria del carcere, lunga trattativa

L'uomo è stato alla fine riportato alla calma

Carcere (repertorio)

Carcere (repertorio)

Lucca, 17 ottobre 2018 - Un detenuto del carcere di Lucca è salito stamani sul tetto dell'infermeria del penitenziario, scendendo poi volontariamente dopo una trattativa durata mezzora con la polizia penitenziaria, pronta a intervenire.

È quanto riferisce in una nota il segretario toscano del sindacato Sappe Pasquale Selemme. Tutto è accaduto intorno alle 10.15, protagonista un detenuto di origine magrebine.

«Oramai gli eventi critici alla casa circondariale di Lucca sono quotidiani - si legge nella nota del Sappe - e l'assenza nel personale di appartenenti al ruolo degli ispettori fa sì che gli assistenti capo debbono sobbarcarsi turni di otto ore di sorveglianza generale. Il personale è stanco e demotivato e se l'amministrazione centrale e regionale non appronterà i giusti accorgimenti, il personale darò corso a breve a manifestazioni di protesta. Inoltre, la presenza di ristretti che nonostante abbiano posto in essere comportamenti che hanno destabilizzato l'ordine e la sicurezza sono ancora nell'istituto lucchese alimenta il malcontento della polizia penitenziaria».

«La situazione è stata paradossale e sconcertante, gestita al meglio dalla polizia penitenziaria - il commento di Donato Capece, segretario nazionale del Sappe -. Le carceri sono più sicure assumendo gli agenti che mancano e assegnandoli a Lucca dove c'è una significativa carenza di organico, finanziando e potenziando i livelli di sicurezza. La tensione resta alta nelle carceri e il sovraffollamento sta tornando a livelli allarmanti. È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza»