
Il depuratore Casa del Lupo
In attesa che il Depuratore di Casa del Lupo, in base ad una legge regionale, passi nella proprietà del Comune del territorio dove la struttura si trova, vale a dire Porcari, il socio pubblico di maggioranza di Aquapur, Capannori, scrive alla Regione per una presa d’atto che i lavori per l’ampliamento dell’impianto di depurazione sono in ritardo.
Ciò emerge dalla delibera di giunta numero 150 del 13 maggio del Municipio capannorese. Anche se c’è da sottolineare che al 31 dicembre 2024 risultano eseguite opere del primo "stralcio", complessivamente per il 96,3%, mentre sono in corso di ultimazione le attività complementari pari al 3,7%. La data di avvio dei lavori era stimata inizialmente per giugno 2018 e la fine dell’intervento, sulla base del contratto, era prevista per il 9 novembre 2020, a cui era da aggiungere la fase di collaudo, che se stimata al massimo in 6 mesi, portava l’entrata in funzione al 9 maggio 2021. Siamo a 4 anni di ritardo. Da considerare però la pandemia, che ha bloccato tutto per un certo periodo e l’aumento esagerato dei costi per l’approvvigionamento di materie prime dovuto sia alla guerra in Ucraina sia al trend economico generale.
Insomma, qualche cambiamento rispetto alle previsioni si è avuto. Il Comune di Capannori è socio, per il 34,9%, di Aquapur Multiservizi S.p.A., un’ azienda a capitale misto pubblico-privato la cui maggioranza delle azioni è detenuta dai Comuni di Capannori, Porcari, Altopascio e Montecarlo (in tutto circa il 60%), mentre il restante 40% è di proprietà della Confindustria Toscana Nord e delle aziende utenti. L’impianto di depurazione delle acque reflue di "Casa del Lupo" serve scarichi industriali e civili e recapita il proprio scarico nel Rio Frizzone, appartenente al comprensorio intercomunale di Capannori, Porcari, Montecarlo e Altopascio ed è oggetto di un profondo cambiamento strutturale di cui, una parte ("primo stralcio") è in corso di ultimazione. Questo garantirà il trattamento degli attuali carichi in ingresso, con un incremento della portata idraulica massima trattabile dagli attuali 1.670 metri cubi all’ora, fino 2300.
Il rifacimento (primo stralcio funzionale) risponde anzitutto a ragioni di sicurezza; la sua entrata in funzione assicurerà subito la continuità del processo depurativo. Però la durata dell’affidamento, in scadenza all’anno 2028, è evidentemente inferiore al tempo necessario ad ammortizzare gli investimenti effettuati. Il Comune di Capannori si interfaccerà sull’argomento con la Regione.
Massimo Stefanini