
Una scritta che mette in guardia dai furti
Lucca, 11 novembre 2015 - Il messaggio è esplicito. E quantomai calzante, purtroppo. Sotto la mappa appesa alla teca in legno lungo la passeggiata pedonale lato destro del fiume, all’altezza di S.Alessio, qualcuno ha lanciato l’avviso ai naviganti: «attenzione ai furti nelle auto». Benvenuti nel parco fluviale. «Ho imparato a mie spese a lasciare l’auto aperta – dice Giuseppe, un signore che ieri mattina era lì con il suo cane –. Per più di una volta mi hanno rotto il finestrino, a mio fratello addirittura il vetro del lunotto, per poi portarsi via solo qualche moneta. Non è per essere razzisti ma non si vive più come una volta. E anche il parco fluviale è trascurato, il percorso pedonale da Ponte S.Pietro a Nozzano è impraticabile per via della vegetazione lasciata a se stessa chissà da quanto tempo».
E’ trascorso qualche mese dall’ultima nostra denuncia dello stato di incuria del parco fluviale. Oggi siamo costretti a constatare che la svolta proprio non c’è stata. Anzi. Più di una panchina in legno è stata semidistrutta, in qualche punto persino i cestini per lo sporco sono stati portati via, i cartelli non sono in condizione di indicare più niente, e i laconici avvisi di non scaricare materiali restano lettera morta. L’ingresso sul lato della via di S.Alessio, da questo punto di vista, è già tutto un programma. I cassonetti, tra gli ultimi reduci del sistema tradizionale di raccolta che a giorni anche qui sarà soppiantato dal «porta a porta», sono stati trasformati in una discarica a cielo aperto: ieri mattina qualcuno si era adoperato addirittura per disfarsi del salotto. In bella mostra, accanto ai cassonetti, c’era tutto l’arredo al gran completo, con divano e sedie. Davanti, sul poggio che degrada verso il fiume, l’inossidabile discarica di rifiuti, a cascata. Sempre lì, sempre attiva. Sacchetti, scarpe, bottiglie, lattine. Anche sotto la passerella pedonale si sta formando un cumulo di rifiuti, soprattutto abiti abbandonati. Giungere al campo da calcetto non è consolatorio. I nomadi spesso si radunano qui per le feste domenicali a famiglie allargate.
Ci sono segni di fuochi accesi, cestini stracolmi di rifiuti, panche riadattate. Senza parlare delle centraline gialle per l’Sos. Chissà se hanno mai davvero funzionato, ma adesso è certo che la loro utilità è pari allo zero. Colpevoli testimoni di una spesa inutile, soprattutto nell’era dei cellulari. Come quella, tentata più volte, per riattivare i lampioni lungo il percorso sul lato sinistro del fiume, quello carrabile per metà, fino alla passerella pedonale. Ogni volta venivano depredati dai fili di rame interni. Il risultato è una strada buia, difficile da praticare spensieratamente per chi, in bicicletta, da Monte S.Quirico vuole raggiungere S.Anna. E il Club Ippico? E’ trascorso un anno da quando il Comune ha affidato la gestione a l’Asd Centro Equitazione di Porcari. Ma i cavalli qui non sono mai entrati.
Laura Sartini