Le otto tele presenti ci conducono per mano tra Seicento e Settecento: troviamo un Pietro Ricchi quasi inedito, con una prova di genere elegante e suggestiva, un ‘amletico’ “Sant’Agostino” di Pietro Paolini, ultimo acquisto della collezione, e ancora Antonio Franchi e Girolamo Scaglia, in un’interessante confronto tra le loro Allegorie della Musica, e l’intrigante “Indovina” di Giovan Domenico Lombardi. Pezzi pregiati della mostra sono poi il “Ritratto di Sir Charles Watson” di Pompeo Batoni, splendido nel giallo sgargiante della sua veste, accompagnato da una eccellente copia da un opera del maestro che rappresenta “L’Allegoria della Pittura”. Conclude cronologicamente il percorso il “Ritratto di Teresa Bandettini” di Angelika Kauffmann, commovente tela in cui, nella messinscena che vede la poetessa ritratta come una musa, si raccontano l’amore per l’arte, la convergenza degli interessi classici e, più di ogni altra cosa, un’amicizia.
CronacaDa un Ricchi quasi inedito a Pompeo Batoni Ecco il ”percorso“ delle otto opere in mostra