
Ghilardi
Lucca, 11 giugno 2023 – «Devo dire che sono teso, vedere il proprio migliore amico che gioca una finale di un mondiale è un’emozione enorme". Nella nazionale italiana under 20 che si giocherà stasera la finale del campionato mondiale di categoria allo stadio Maradona di La Plata, Argentina, c’è anche una forte componente lucchese. A tenere alto l’onore della città delle Mura ci sarà Daniele Ghilardi, roccioso centrale di difesa classe 2003 attualmente in forza al Mantova ma di proprietà del Verona.
"Io e Daniele siamo cresciuti insieme - continua Matteo, storico amico -, siamo nati a pochi giorni di distanza nello stesso ospedale, le nostre madri si sono conosciute in sala parto. Abbiamo giocato insieme nelle giovanili della Lucchese, e siamo amici davvero da tutta la vita. E’ un ragazzo fantastico, e sono molto felice per lui, questa sarà una grande occasione per la sua carriera, una vetrina importante come quella del mondiale under 20 è di altissimo livello. Con gli amici siamo in tensione, abbiamo seguito tutte le partite insieme sul divano, e anche stasera faremo lo stesso. A prescindere da come andrà gli organizzeremo una grande festa, se la merita".
Ghilardi è cresciuto sportivamente nella Lucchese, per poi passare alla primavera della Fiorentina, di cui è tifoso, e poi essere acquistato dal Verona e mandato in prestito a Mantova. Chi lo consce parla di un ragazzo solare, appassionato di musica e videogiochi, oltre che di basket.
«E pensare che voleva fare il portiere all’inizio - racconta divertita mamma Manuela, gonfia di orgoglio -. Infatti alla Lucchese ha iniziato in porta, poi però aveva deciso che voleva fare gol e ha iniziato a giocare attaccante. Stasera ha la finale di un mondiale, e alla fine gioca in difesa, ma il calcio è sempre stata la sua grande passione. Ha fatto tanti sacrifici per arrivare dove è adesso, per lui non esistevano compleanni , feste o gite, solo allenamenti e partite. Quando gli altri il sabato uscivano, lui andava a letto per la partita del giorno dopo! Tutto questo però non gli è mai pesato, lo ha sempre fatto per passione". E non manca la scaramanzia, prima di una partita così importante.
"Stasera la guardiamo a casa sul divano - aggiunge la mamma -. Io, il babbo e suo fratello. Non abbiamo visto a casa solo la partita con la Nigeria, che è l’unica che non hanno vinto, quindi ci mancherebbe altro". E un pensiero anche a Lucca, la sua città. "E’ sempre stato molto legato alla sua Lucca. Quando non si sapeva dove avrebbe giocato mi diceva che gli sarebbe piaciuto andare alla Lucchese, a giocare sotto la ’sua’ curva. Infatti quando può torna sempre in città".
«Si vedeva che aveva delle qualità sopra la media fin da bambino - conclude Augusto Rotolo, direttore sportivo della Lucchese Junior, dove Ghilardi ha iniziato -. Il cammino per arrivare a fare il calciatore è sempre lungo, ma si vedeva che Daniele aveva qualcosa. Mi ricordo che all’inizio giocava sia in porta che in attacco, un anno da bimbo fece una cosa come 200 gol, se lo ricordano ancora tutti. E poi è un ragazzo per bene, viene da una famiglia seria e ha sempre un pensiero per tutti, l’anno scorso lo invitammo alla festa della scuola calcio e venne subito, un ragazzo d’oro".