
Cento coperte di lana colorate e calde diventano simbolo di solidarietá. Sabato 14 ottobre piazza Aldo Moro ospita l’iniziativa ‘La coperta della solidarietà - Colore per calore’ promossa dall’amministrazione comunale insieme al Centro di ascolto della Caritas di Segromigno in Piano, nell’ambito delle iniziative del Bicentenario del Comune. Dalle ore 10 alle ore 16, di fronte alla sede comunale saranno esposte le coperte realizzate con quadrati colorati lavorati all’uncinetto o ai ferri, da tante persone di varie età, con materiali di riuso o donati da privati e aziende, che poi vengono assemblati dai volontari del centro di ascolto. In occasione dell’iniziativa i cittadini potranno contribuire a questo progetto con una libera donazione che andrà a supportare le attività del Centro di ascolto Caritas, tra cui lo stesso progetto.
"Vogliamo che anche la solidarietà, valore fondante della comunità capannorese, sia un aspetto che caratterizza le iniziative con cui celebriamo i 200 anni di istituzione del nostro Comune - afferma Silvana Pisani, consigliera comunale delegata al Bicentenario -. Per questo abbiamo pensato di collaborare a questo bel progetto del Centro di ascolto di Segromigno in Piano, che svolge un’importante attività di sostegno nei confronti delle persone più fragili del nostro territorio, mettendo a disposizione piazza Aldo Moro per l’esposizione delle coperte realizzate nell’ambito del progetto. Invito tutti i cittadini a partecipare numerosi a questa iniziativa, che per una giornata farà di piazza Aldo Moro una piazza colorata e solidale, a sostegno delle persone in difficoltà, dimostrando la generosità e l’attenzione a chi vive situazioni di fragilità che da sempre contraddistinguono la comunità capannorese. L’obiettivo è anche quello di far conoscere il progetto, per coinvolgere altre persone e farlo così crescere".
Le coperte finora realizzate sono state donate agli utenti del Centro di ascolto e al Reparto oncologico dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa che le ha messe a disposizione dei propri pazienti quale segno di attenzione e vicinanza.
Barbara Di Cesare