“Comprate nei negozi di prossimità, i dati sono drammatici“

Da recenti analisi la maggior parte degli acquirenti si rivolge alle piattaforme online: “Oltre 10mila attività chiuderanno entro il 2025“

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L’appello non è nuovo ma sempre attualissimo. Stavolta arriva dall’onorevole Riccardo Zucconi (Fd’I). “Nel fine settimana del black friday, che quest’anno cadrà venerdì 25 novembre, si stima un giro d’affari di circa 3.3 miliardi. In molti anticiperanno i regali Natale – dice Zucconi – , mentre altri approfitteranno degli sconti per fare acquisti più o meno utili: questa moltitudine di acquirenti corrisponde a circa 12.7 milioni di italiani, che avranno a disposizione un budget che oscilla tra 100 e 500 euro circa, con una media di 255 euro a persona“. “Purtroppo però solo il 29% di loro acquisterà in un negozio di vicinato, poiché la maggior parte utilizzerà le piattaforme di e-commerce (64% delle indicazioni), i portali online delle catene multimarca (43%) o l’acquisto direttamente sul sito web dei produttori (29%) – sottolinea – . Sono dati che parlano chiaro e che dimostrano quanto sia ormai necessaria la cosiddetta Amazon tax, la nuova imposta sulle consegne a domicilio da tempo nei programmi di Fratelli d’Italia. L’obiettivo è quello di difendere i piccoli negozi di prossimità, messi in ginocchio dall’impennata dell’inflazione e dalla concorrenza del commercio online“.

“L’ultima indagine realizzata da Confesercenti e Federconsumatori contiene, infatti, numeri drammatici – evidenzia Zucconi – : entro il 2025 sarebbero oltre 10.500 i piccoli esercizi di vicinato costretti ad abbassare la saracinesca per sempre. Dal 2009 al 2019 hanno già chiuso 208.000 negozi artigiani e piccole botteghe, con una perdita secca di 520.000 addetti. Parallelamente, il settore del digital retail genera un giro di affari di 58,6 miliardi di euro. Se è vero che il progresso non si può arrestare, è altrettanto vero che non possiamo condannare a morte le attività del nostro territorio nazionale, per le quali risulta impossibile reggere la concorrenza delle multinazionali: impegniamoci ad acquistare italiano, andiamo nei nostri negozi di fiducia“.

“Da parlamentare, ho già presentato una proposta di legge nella scorsa legislatura per aumentare la tassazione nei confronti dei giganti del web (Amazon, Google, Facebook, AliBaba in primis) che da sempre godono di una fiscalità agevolata e poco controllata (avendo le loro sedi fiscali e legali nel paradiso fiscale delle Isole Cayman)“.