Tragedia sfiorata al cimitero, crolla la lapide. "Mi sono salvata per un soffio"

Una pietra è caduta da un loculo ed è andata in frantumi a poca distanza da una signora

La pietra caduta

La pietra caduta

Lucca, 11 settembre 2018 - Sfiorata la tragedia ieri mattina al cimitero di Bagni di Lucca, in Corsena, a causa del cedimento di una pietra tombale da un loculo, caduta in terra ed andata in frantumi, a poca distanza da una signora. Protagonista, suo malgrado, della brutta avventura, è stata Anna Paolinelli, commerciante, che gestisce due negozi di abbigliamento in centro a Bagni di Lucca. La signora, prima di andare ad aprire i negozi, aveva pensato di recarsi al cimitero a pregare sulla tomba di suo padre Giovanni, dato la ricorrenza del compleanno del genitore. Un’abitudine che Anna Paolinelli è solita compiere ogni anno, da quando suo padre è scomparso a seguito di un incidente stradale circa 40 anni orsono. Dopo essere stata in raccoglimento davanti al loculo del padre, la signora si è spostata di qualche metro per raggiungere il settore dove è inumata la nonna Dina, raccogliendosi in preghiera.

Erano circa le 9 del mattino e, in quel momento, nel cimitero non c’era nessuno oltre la Paolinelli. «Finito di pregare – racconta – mi sono alzata incamminandomi verso l’uscita, è stato a quel punto che ho sentito alle mie spalle un colpo molto forte. Li per lì non capivo cosa fosse stato poi, girandomi, anche un po’ impaurita, ho visto che da un loculo nella zona in alto, in prossimità dove poco prima ero raccolta in preghiera, si era staccata la pietra tombale. Ho realizzato subito di averla scampata bella, evitando di un soffio che la pesante pietra di marmo mi cadesse sulla testa. Sarebbe bastato mi fossi attardata qualche secondo e mi avrebbe centrato in pieno». «Oltretutto – aggiunge – ero sola nel cimiero e qualora fossi rimasta ferita non c’era nessuno che mi potesse soccorrere. Ripresami dallo spavento, ho notato che al loculo mancavano delle borchie di sostentamento della pietra, quindi ho telefonato in comune per denunciare il fatto».

All'ufficio tecnico le hanno fatto presente che la responsabilità dei loculi è dei familiari dei defunti. «Tuttavia – dice – ho insistito affinché fosse comunque premura dell’ufficio compiere un sopralluogo per verificare i loculi, segnalando alle famiglie quelli bisognosi di manutenzione, per eliminare il rischio del ripetersi di quanto accaduto a me. Io mi ritengo fortunata».