
Il comandante Carmignani
Lucca, 28 gennaio 2017 - Sei ore settimanali di impegno in servizi socialmente utili alla Misericordia di Lucca, per un periodo di alcune settimane, la cui durata esatta dovrà essere stabilita da parte del giudice. Questa la proposta formalizzata dai difensori del comandante della Polizia municipale Stefano Carmignani nel corso dell’udienza di ieri mattina davanti al gup Riccardo Nerucci. Il giudice è infatti chiamato a decidere in merito alla richiesta di «messa alla prova» ai servizi sociali, avanzata dagli avvocati difensori Enrico Marzaduri e Gioia Crippa. Un espediente tecnico consentito dall’articolo 168 bis del codice penale, che estinguerebbe poi il reato. Si tratta dell’indagine per falso ideologico e peculato d’uso aperta un anno fa per l’utilizzo della vettura del comando, una Fiat Grande Punto priva di insegne, per scopi personali, fuori orario di servizio.
Il giudice ha cinque giorni di tempo per valutare la richiesta ed esprimersi in merito. Una decisione verrà quindi depositata probabilmente tra martedì e mercoledì della prossima settimana. Si tratta del primo eclatante caso di applicazione di questa nuova norma nell’ambito di reati contro la pubblica amministrazione.
Sulla decisione del gup Nerucci non dovrebbero influire gli altri due filoni di indagine che riguardano il comandante, stralciati a suo tempo e non ancora conclusi. Inchieste che seguono un proprio autonomo percorso, anche se fanno ovviamente discutere e suscitano interrogativi. Nel dicembre scorso, in concomitanza con una richiesta di proroga delle indagin i preliminari, era emerso un secondo filone legato a un esposto per ipotesi di abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio, falso e «mobbing» nel quale Carmignani risulta indagato insieme al capo di gabinetto del Comune, Luca Galli, alla segretaria generale del Comune (ora in pensione) Sabina Pezzini, all’amministratore unico di Lucca Holding Servizi, Luca Bilancioni e all’ispettore della polizia municipale Antonio Bartolini.
Il terzo filone, emerso nei giorni scorsi con una «visita» della sezione di pg della procura al comando della polizia municipale e all’ufficio personale del Comune, sarebbe di nuovo per peculato d’uso. Nel mirino ci sarebbero ancora una volta gli spostamenti effettuati con l’utilizzo dell’auto civetta comunale, la Grande Punto, per esigenze estranee al servizio.