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Caffè delle Mura, nuovo colpo di scena Deserta l’asta per l’assegnazione

Nei locali dell’Istituto Vendite Giudiziarie non si è presentato nessuno

Caffè delle Mura, nuovo colpo di scena Deserta l’asta per l’assegnazione

Caffè delle Mura, ecco l’ennesimo colpo di scena: l’asta indetta per la giornata di ieri dal curatore fallimentare della Grb srl è andata deserta. Nei locali dell’Istituto Vendite Giudiziarie non si è presentato nessuno, come nessuno ha recapitato offerte presso lo studio del curatore Carla Saccardi. Un flop sulla carta inspiegabile, almeno tenendo conto che nei mesi scorsi erano stati almeno cinque-sei i soggetti (tutti con esperienza nel settore della ristorazione) che avevano richiesto informazioni per rilevare l’affitto d’azienda di uno dei locali più prestigiosi della città che da anni è però coinvolto in una lunga sequenza di vicissitudini giudiziarie terminate con il fallimento di una delle società, appunto la Grb srl, che il giudice ha ritenuto in prima istanza aver titolo per affittare l’azienda nonostante l’opposizione della società Antico Caffè delle Mura gestita dalla famiglia Barsotti, come della famiglia Barsotti era la Grb prima del fallimento. E proprio le vicissitudini legali (sulla vicenda grava ancora la sentenza di appello) potrebbero aver frenato gli entusiasmi dei possibili interessati, stretti tra contenziosi e ricorsi al Tar. Come potrebbe aver avuto un peso il fatto che l’intera cucina presente non potrà essere utilizzata perché non a disposizione della curatela. Se ne riparlerà, con ogni probabilità, a settembre, quando Saccardi, con il via libera del giudice, dovrebbe ripresentare un nuovo avviso di procedura competitiva a costi rimodulati verso il basso.

La gara andata deserta ieri prevedeva tra gli altri requisiti anche un’esperienza maturata nel settore della ristorazione per almeno cinque anni nell’ultimo decennio. La durata dell’affitto era pari a un anno, ma senza disdetta di una delle parti, il contratto sarebbe stato rinnovato di sei mesi in sei mesi. Il canone? Il corrispettivo base era stato fissato in 54mila euro annui, con offerte in aumento di duemila euro in duemila. Nei mesi scorsi il Comune, proprio per garantire l’asta, aveva definito la procedura di revoca alla famiglia Barsotti svincolando la concessione in ottemperanza alla decisione di primo grado del Tribunale di Lucca.