Caffè delle Mura nel degrado E la riapertura è un rebus

Lo storico locale è chiuso da un anno e in abbandono. Una battaglia legale. Dopo la fallimentare esperienza dei cinesi due società si contendono la gestione

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Un degrado sotto gli occhi di tutti. Che va avanti ormai da un anno e che, con un contenzioso in corso, rischia solo di aggravarsi. Il Caffè delle Mura, uno dei simboli della città e in particolare del suo principale monumento, è ormai chiuso da circa un anno. La gestione, anzi la sub gestione concessa dalla “Ristorante Caffè delle Mura Srl“ (che aveva ottenuto la concessione dal Comune anni addietro) alla società cinese specializzata in sushi Kabe Sas, è naufragata lo scorso anno. Tutto chiuso e ancora un buco nell’acqua per un locale che ha segnato la storia della città e che, ormai abbandonato a se stesso, presenta all’esterno erbacce e un stato di abbandono che arriva come un pugno allo stomaco.

I problemi, però, sono ben più complessi, perché sull’immobile è in corso un contenzioso che, in assenza di accordi stragiudiziali tra le parti, potrebbe bloccare il bene di proprietà del Comune sino all’autunno 2023 quando la Corte di Appello dovrò pronunciarsi sul caso. Una scatola cinese, verrebbe da dire, se non fosse che i cinesi, ultimi gestori di quella che era uno dei fiori all’occhiello della città, sembrano i meno direttamente coinvolti. La vicenda giudiziaria, infatti, è tutta lucchese; la sua ricostruzione non è semplice e ci porta necessariamente indietro nel tempo.

Nel 2007 l’Opera delle Mura, a nome del Comune con Mauro Favilla sindaco, espresse la volontà di affidare tramite procedura di evidenza pubblica e per 30 anni l’immobile dove sorge il Caffè delle Mura. Nel 2009 arrivò l’assegnazione della gestione alla Barsotti Costruzioni Srl, che ottenne il massimo del punteggio, addirittura 100 su 100. In cambio dei lavori, il concessionario avrebbe corrisposto un canone di 12mila euro annui. E in caso di mancato pagamento, previa diffida scritta, la concessione andava considerata revocata. Il cambio, anche parziale, della gestione, non fu reso possibile prima di tre anni e comunque con il benestare comunale.

A quel punto, partono i lavori, il locale riapre, ma l’azienda va progressivamente in difficoltà e il locale passa nelle mani di altre società sempre della famiglia Barsotti tra cui la GRB srl, inizialmente chiamatasi Caffè delle Mura Srl. Nel 2014 la gestione viene fatta transitare a un’ulteriore società del gruppo appena costituita: la “Ristorante Caffé delle Mura Srl“ il cui amministratore è Sauro Barsotti. Ma c’è da sistemare il passaggio con il Comune e l’Opera, come previsto dalla convenzione. L’Opera dà il via libera a marzo; serve il via libera anche del Comune (sindaco è ora Alessandro Tambellini). Nel frattempo (a luglio 2014) fallisce la GRB Srl.

La situazione non è semplice, perché la Barsotti Costruzioni Srl non è in regola con i pagamenti dei canoni al Comune e nel maggio 2014 era arrivata a chiedere di essere ammessa al concordato preventivo. A ottobre, la svolta: il Comune richiede il pagamento dei 18 canoni arretrati (un dettaglio che che avrebbe potuto consentire l’interruzione del rapporto, ma il Comune non procede). Opera e Comune rafforzano il vincolo, parlando di "precisi obblighi aggiuntivi", ma concedono anche una deroga sulla tempistica per il passaggio della gestione rispetto a quanto concordato nel primo atto. E non modificano ulteriormente l’atto, che dunque trova piena legittimazione nella stesura del subentro.

Il subentrante, ovvero la “Ristorante Caffè delle Mura Srl“ si accolla per intero il debito e paga sin da subito tre canoni, per poco più di 3000 euro, rispetto ai 24mila dovuti. L’immobile, a quel punto, entra nella piena gestione della nuova società. E la vecchia? Il concordato non va in porto e Barsotti Costruzioni srl fallisce il 2 dicembre: meno di due mesi dopo l’atto notarile, travolta dai debiti. La storia non finisce qui: la gestione nel 2020 passa alla società cinese che la condurrà – con scarsa fortuna e tante polemiche per il tipo di ristorante aperto in un contesto storico – sino al 2021. Ma le sorprese sono dietro l’angolo. E arrivano dalle aule di tribunale. Sempre nel 2020 la curatela della GRB Srl, retta dalla commercialista Carla Saccardi, aveva rivendicato la licenza comunale e si aggiudica il primo round: il giudice sentenzia che quella società ha diritto a gestire il locale e dunque ad averne le chiavi. Cosa che avviene a inizio 2021. La famiglia Barsotti fa ricorso alla Corte di Appello e la prima udienza è prevista per la primavera 2023. La sentenza, salvo colpi di scena, arriverà qualche mese dopo. Nel frattempo il Caffè delle Mura, senza una soluzione tra le parti, rischia di rimanere deserto.

Fabrizio Vincenti