
Progetti non condivisi, risposte non date e commissarie tenute fuori dal comune e silenziate durante una seduta della commissione pari opportunità. Sono i punti salienti di una lettera-denuncia vergata dalle cinque commissarie Francesca Bianchini (vicepresidente), Ave Angeli, Simona Barsotti, Paola Cappelletti e Stefania Reina, in cui viene pesantemente stigmatizzato l’atteggiamento tenuto dall’amministrazione e dalla presidente della commissione Debora Bacci.
"Lunedì si è tenuta una seduta della commissione per chiedere alla presidente Bacci, all’assessore Puccinelli, al sindaco Coluccini e al presidente del consiglio Marlia di mettere a conoscenza i membri della commissione circa la mancata approvazione da parte dell’amministrazione sul progetto di installazione della panchina rossaarancione come voluto dalla commissione – spiegano le firmatrici –: obiettivo che per due volte è stato ricalibrato per collegarlo, come sembrava l’amministrazione e la presidente volessero, a un progetto partecipato con le scuole. Ed era necessario avere delucidazioni sull’arbitraria dichiarazione del sindaco di voler posizionare la panchina a Montramito e intitolarla a Norma Cossetto. Le commissarie ci tengono a chiarire che non erano a conoscenza e non hanno approvato né autorizzato la modifica dell’installazione della panchina, né l’intitolazione".
Che sono dunque ’farina del sacco’ della sola amministrazione, su cui la commissione pari opportunità chiedeva delucidazioni. "Anche in questa occasione, però, non sono state fornite spiegazioni. Il sindaco e il presidente del consiglio non si sono collegati e la presidente Bacci non ha saputo dare spiegazioni: quindi o non ne sapeva niente, o ha autorizzato le modifiche del progetto in modo arbitrario".
Oltre alla sostanza, le commissarie muovono appunti anche sulla forma. "Ci rammarica non aver potuto avere un confronto in presenza – spiegano –; ci rammarica che i diretti interessati non abbiano saputo fornire risposta e non si siano collegati, tranne l’assessore Puccinelli che ci ha confermato di non essere stata coinvolta nelle scelte dell’amministrazione; ci rammarica che la commissaria Ave Angeli sia stata violentemente silenziata dalla presidente mentre parlava, impedendo agli altri di sentire cosa stesse dicendo. Ed è grave che la presidente non abbia autorizzato le commissarie, che si erano recate in Comune, a usare in appoggio la sala destinata alle commissioni consiliari, costringendole a seguire la commissione all’aperto, su una panchina, mentre il consigliere Brocchini ha seguito comodamente la commissione dal palazzo comunale. Il comportamento della presidente Bacci è stato ancora una volta non consono al suo ruolo – concludono –; ha interrotto la seduta a sua discrezione. A oggi non ci sono le premesse per poter operare in un rapporto chiaro e leale, nel rispetto delle funzioni di questo organismo".