REDAZIONE LUCCA

Bonus affitto: mezzo milione per la fascia ’b’

E’ stata appena pubblicata all’albo pretorio e sul sito del Comune, la graduatoria provvisoria relativa al Bando per l’assegnazione di contributi ad integrazione dei canoni di locazione per l’anno 2020. Quest’anno per la prima volta riceveranno un contributo non solo le famiglie inserite nella cosiddetta ‘fascia A’, ma anche quelle rientate nella ‘fascia B’. Infatti, per poter dare una risposta a un maggior numero di nuclei familiari, l’amministrazione Tambellini ha aumentato di 200mila euro le risorse da destinare al contributo per il pagamento dell’affitto, passando da 300mila euro stanziati lo scorso anno a 500mila euro di quest’anno: a queste risorse si dovrà aggiungere la quota parte di contribuzione che verrà data dalla regione Toscana.

Le domande presentate sono state in tutto 835: 776 sono le richieste accettate, 59 quelle escluse. Delle 776 domande ammesse al contributo, 633 sono state inserite nella ‘fascia A’ (le famiglie con ISE fino a 13.391 euro) e 143 nella ‘fascia B’ (ISE compreso fra fra 13.391 euro e 28.770). “Quest’anno l’amministrazione comunale, malgrado tutte le difficoltà di bilancio, ha generato un impegno notevole – spiega l’assessora alle politiche sociali Valeria Giglioli (nella foto) –, anche grazie all’intenso lavoro degli uffici. Nei mesi della maggiore emergenza sanitaria abbiamo messo a disposizione 216mila euro attraverso un bando straordinario, per dare un contributo per il pagamento dell’affitto ai lavoratori che avevano cessato, ridotto o sospeso la propria attività lavorativa, fornendo così una risposta immediata a 393 famiglie“.

“Adesso – prosegue –, attraverso il Bando ordinario riusciamo per la prima volta ad assicurare un contributo non solo ai nuclei familiari che presentano maggiori problematiche economiche, ma anche a quelle famiglie che, pur avendo una situazione meno pesante, tuttavia necessitano di un aiuto per poter restare nell’ambito dell’offerta del mercato privato, senza scivolare in condizioni di maggiore precarietà abitativa“. “Questo – conclude – era stato l’impegno preso anche nel corso del confronto che abbiamo avuto con i sindacati, dare risposta a bisogni più ampi, confermando la scelta di supportare i cittadini più fragili, il tutto nell’interesse del benessere della comunità nel suo complesso e affinché nessuno venga lasciato indietro”.