Bollette triplicate nell’agricoltura Tremano più di 500 lavoratori

Appello di Coldiretti: “Situazione drammatica, è a rischio chiusura l’11 per cento delle nostre imprese“. Almeno 900 attività del settore su 2.400 totali della provincia stanno già lavorando in perdita

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Campagne strangolate dal caro energia a costi triplicati. Imprese agricole, allevamenti e agriturismi in queste settimane si sono visti recapitare importi spaventosi per soddisfare gli stessi bisogni energetici. E’ quanto ci comunica Coldiretti, un quadro a tinte fosche. L’esplosione dei costi di luce e gas si riversa a valanga su tutta la filiera agricola in un contesto già difficile a causa della siccità e degli eventi estremi che hanno danneggiato in Toscana il 30% della produzione agricola regionale gravando ulteriormente sui bilanci già penalizzate degli agricoltori.

A denunciarlo in particolare è Coldiretti Toscana che torna ad invocare misure urgenti per contrastare i rincari sull’energia che stanno avendo un impatto devastante sui prezzi finali mettendo in ginocchio aziende e consumatori. Le ricadute sul nostro territorio sono impressionanti: le aziende a rischio chiusura sono ad oggi l’11% del totale provinciale. Tradotto in numeri più spiccioli, e più drammatici, sono 250 le attività del settore a cui viene a mancare ossigeno. Le imprese lucchesi che stanno lavorando in perdita sono circa il 38% del totale provinciale, quindi intorno a 900. I posti di lavoro in bilico per le aziende a rischio chiusura a livello provinciale sono almeno 500 (stime sulla base dei dati Crea elaborati da Coldiretti). L’allarme suona fortissimo, in generale, per tutte le nostre imprese agricole, che sono 2.400 nel perimetro provinciale (dati Movimpresa riferiti al 2021).

“Le imprese agricole hanno raccolto di meno per effetto di un’annata climatica disastrosa ma stanno in compenso pagando molto di più per produrre. Ci stiamo avvicinando all’autunno e questo sta generando tantissimi timori. I costi di ogni voce produttiva, dal gasolio ai concimi, dal nylon per le serre ai mangimi fino all’energia elettrica, sono lievitati a dismisura progressivamente ormai quasi da un anno ma questi aumenti non sono stati certo bilanciati da una maggiore produzione o da maggiori guadagni. – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – In questo contesto già oggi circa 20.000 aziende agricole, pari al 38%, hanno reddito negativo e questo significa che stanno lavorando in perdita“. “Un’impresa su dieci (11%) si trova in una condizioni in cui rischia la chiusura: parliamo di circa 5 mila imprese e di almeno 10 mila posti di lavoro in bilico a livello regionale – specifica Filippi – . Molte aziende stanno dando fondo ai risparmi e sono costrette a scegliere quale impegno onorare e quale rimandare. I rincari delle bollette energetiche che abbiamo raccolto vanno dal 150% al 355% e sono in aumento. La crisi energetica che si aspetta dietro l’angolo impone misure urgenti di sopravvivenza e sostegno produttivo”. Per Coldiretti la rotta da seguire è quella dell’energia pulita.