
Bollette, i condomini rischiano di restare al freddo
Un’intera palazzina a Sant’Anna, 12 appartamenti, rischia di rimanere al freddo. L’ultimatum di Gesam Luce e Gas è appena suonato: fattura scaduta, sospensione del servizio dietro l’angolo. “Anche nella terminologia sono maestri – commenta l’amministratore del condominio, che si è rivolto al nostro giornale per mettere in “luce“, è il caso di dire, la vicenda –. Indicare “sospensione del servizio“ invece che dire “ti staccherò il gas“ fa tutto un altro effetto. Peccato che il risultato sia lo stesso, ovvero che queste famiglie rischiano il black out“.
Ma vediamo qual è l’antefatto. Intanto alla sbarra c’è la bolletta di dicembre, un salasso per ogni famiglia. “E’ aumentata quasi tre volte rispetto al dicembre 2021, e non è un dettaglio da poco – evidenzia l’amministratore del condomio –. Fatto sta che la bolletta di dicembre, una stangata assurda, è arrivata senza dare il tempo nè a me di organizzarmi per il bilancio e relazionare all’assemblea, nè ai condomini, che hanno riscaldamento centralizzato, per affrontare il pagamento di una cifra straordinaria: si parla di 10.000 euro per 12 appartamenti. Praticamente il valore di un mutuo“. “L’azienda ha inviato un sollecito di pagamento datato 31 gennaio, con scadenza entro 15 giorni da quella data. Qui sta il primo nodo da chiarire bene. Infatti – spiega – il conto alla rovescia per la “sospensione del servizio“ da Gesam Gas e Luce viene fatto partire dalla data da invio, mentre invece dovrebbe scattare a partire dalla data di notifica della raccomandata, dunque quella di arrivo. Anche perchè non tutte arrivano a destinazione per posta e non tutte in tempo utile. Io per esempio l’ho ricevuta 7 giorni dopo, e me ne sono rimasti solo 7 per organizzarmi a pagare“. Un countdown che certo non è a misura di comuni portafogli.
“Ho telefonato all’azienda, ho spiegato che la fattura non era arrivata per un disguido, che non è colpa del condominio, che nessuno si esime dal pagare. Ma da lì a chiedere sull’unghia un importo tale, ce ne passa“. I condomini, per voce del loro amministratore, hanno tentato la carta più logica: rateizzare. “Niente, nessuna disponibilità. Se non si paga subito addio gas, e addio riscaldamento nelle case. Che oltretutto, per inciso, non consumano gas a volontà. In questo caso infatti hanno il temporizzatore per un massimo di 11 ore al giorno, come stabilito dal Comune“. Dunque un intero condomimio al freddo? La sentenza pare tanto assurda quanto irreversibile. E i salassi sono serviti a cifre stellari anche in altri condomini, sempre per i consumi di un dicembre da dimenticare per tutte le famiglie, qualunque sia l’operatore: un altro palazzo di 36 appartmanenti a Lucca si è trovato un conto aperto per il gas di 26mila euro.
“Poi il fatto è che se anche uno solo dei condomini non paga, visto che l’intestatario è l’intero condominio e che la cifra è quella, il taglio del gas avviene lo stesso. E tutto ciò di fronte, ripeto, a bollette astronomiche. Abbiamo fatto una verifica puntuale: a parità di metri cubi nel novembre 2021 la spesa era stata poco più di 2mila euro, ora è diventata 6.400“. Il problema, poi, diventa a cascata. “E’ chiaro che le famiglie cercano di mettersi in regola, si frugano nelle tasche, fanno salti mortali. E per arrivare a “dama“ e togliersi il problema delle bollette e del rischio distacco gas, magari mettono in stand by altri pagamenti, quello del giardiniere e, perchè no, anche quello dell’amministratore di condominio che a loro volta, però, si trovano di fronte le stesse salatissime fatture da pagare“. E il tilt è servito.
Laura Sartini