"Il modello dell’Olivo quercetano può essere replicato anche in altre zone d’Italia". Suonano come una promozione le parole di Sara Petrucci, dell’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab), tra i protagonisti del recente incontro a Seravezza a cui hanno preso parte anche Nelson Marmiroli, dell’università di Parma, per “Sustainolive“ e Cristina Pellizzari per l’Olivo quercetano, comunità nata da 30 produttori di olio extravergine d’oliva. "L’esperienza dell’Olivo quercetano – ha detto Petrucci – è stata in grado di valorizzare al meglio una varietà di olivo che stava per scomparire. In Italia abbiamo una grande biodiversità e l’Olivo quercetano dimostra come si possa valorizzare questa ricchezza". All’incontro si è parlato anche di coltivazioni biologiche, sostenibilità ambientale e di un tema molto caro ai produttori, ossia le possibilità di difesa fitosanitaria nel biologico.
CronacaBiologi stregati dall’Olivo quercetano