“Benedetta innocenza“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Il personaggio di Benedetta Innocenza viene descritto come innocente e sincero, ma anche un po' ingenuo. La sua paura del vento porta a situazioni comiche e imbarazzanti.

BENEDETTA INNOCENZA

Era ‘l primo a risponde, sempre al pezzo,

colla su’ mano alzata, e ‘pparoloni

che ni venian così, senz’esse ‘n vezzo,

e senza veni’ preso su’ ccoglioni.

Perché ‘un era borioso, né montato,

ma d’un’ingenuità guasi allarmante;

con vel candore tenero e garbato

e un’innocenza mite e sconcertante.

Vando nella pineta di ponente

si volea ‘nda’ per fassi ‘n girettino,

lu’ era spaventato, intransigente,

per il vento, dicea ch’era ‘n casino.

“ma che stai a di’! Lo vedi vanta gente?!

Che noia ti dà vesto ventarellino?”

E preoccupato, disse seriamente:

“No ‘un vengo. E se cascasse ‘n po’ ‘n pino?!”

A sganasciassi ‘osì sguaiatamente

valcuno lascio’ ‘nda’ anch’un vomitino.