Barsanti con Paragone ”prepara la sorpresa“

Il leader di Italexit presenta la lista dei candidati al consiglio. Capolista Federica Cecchi, 33 anni, titolare della Piccola Soave

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“A Lucca può esserci una grande sorpresa. Così i partiti di centrodestra imparano a tradire gli elettori”. Il leader di Italexit, Gianluigi Paragone, irrompe a Lucca per presentare la lista Prima Lucca-Italexit con Paragone a sostegno della candidatura a sindaco di Fabio Barsanti.

I due hanno fatto una passeggiata attraversando il centro e incontrando vari commercianti, per poi giungere a piazza del Giglio per la conferenza stampa, insieme alla capolista Federica Cecchi e al referente nazionale dell’associazione di categoria Mio Italia, Paolo Bianchini, nominato responsabile del settore turismo per il partito di Paragone.

“Oggi presentiamo la seconda lista a mio sostegno - ha esordito Barsanti - insieme a Difendere Lucca e Centrodestra per Barsanti. Stiamo continuando a raccogliere consenso e la presenza di Italexit dà alla nostra coalizione una profondità nazionale”.

Ha preso la parola Bianchini: “Collaboriamo con Italexit perché Paragone è l’unico che difende con coerenza il made in Italy, la sovranità monetaria e che fa opposizione a questo governo. Come Fabio Barsanti a Lucca. Avere Federica Cecchi candidata è un piacere e un onore. È una professionista serie e stimata con cui collaboro ormai da tempo”.

Federica Cecchi, 33 anni, titolare della pasticceria Piccola Soave ha ringraziato Fabio Barsanti e Italexit: “Ho scelto di sostenere Fabio per il suo lavoro fatto con metodo e coerenza. In Mioo Italia abbiamo combattuto due anni e ora proponiamo progetti concreti su tavoli importanti. Lucca va portata all’attenzione non solo dell’Italia, ma del mondo intero”.

“Barsanti - ha esordito Paragone - rappresenta un uomo di identità e solidi valori. Gli serviranno poi spalle larghe su cui si appoggeranno i cittadini che hanno subito due anni dove sono stati erosi i loro diritti. Sofferenze legate al mondo del lavoro, al precariato, un’aggressione al potere salariale delle famiglie, ricattate con l’obbligo vaccinale. Un ricatto frutto dell’arroganza della classe politica di cui fanno parte anche Movimento 5 stelle e Lega, che sono entrate in Parlamento con programmi totalmente diversi. Hanno tradito il mandato: se avessero parlato di green pass e di appoggio al governo Draghi col cavolo che avrebbero preso certe percentuali”.

Paragone ha fatto poi riferimento anche ad alcune specificità lucchesi: “Vedere chiuso il caffè Di Simo, dove andava Puccini, è uno scempio. Un’amministrazione che non si prepara al centenario pucciniano significa che è immobile e incapace di programmare”.