
"Altre barriere per la sicurezza sulle Mura? Francamente io sono contraria da sempre. E’ un monumento straordinario e non una pista ciclabile...". Non ha dubbi Roberta Martinelli (nella foto), una delle più note studiose delle Mura urbane, ex presidente del Ciscu ed ex assessore comunale.
"Non ho approfondito molto questo progetto del Comune – sottolinea – ma credo che ci siano già fin troppe ringhiere adesso. Non vedo perché riempire di nuove barriere metalliche alte un metro l’anello alberato, anche se sul lato interno. Quante cadute ci sono state negli anni? E per quali ragioni? Io non lo vedo un tema da emergenza, anche se capisco le preoccupazioni degli amministratori per il rischio denunce".
"Da studiosa delle Mura – prosegue la Martinelli – credo che servirebbe più attenzione in generale verso il monumento, che non viene più percepito come tale, ma come area di sport e svago. C’è poco rispetto e poca attenzione. Quanto alla sicurezza, ricordo che si annega in mare e si cade in montagna. Non per questo si transenna tutto. Per me bastano i cartelli in varie lingue a mettere in avviso i visitatori che passeggiano. Quanto ai bambini, la responsabilità è dei genitori, o no?".
"Certo spetta alla Soprintendenza valutare l’impatto di questo progetto, ma personalmente, se si devono snaturare, preferirei chiuderle. La mia è ovviamente una provocazione. I veri problemi delle Mura sono quelli del paramento murario e delle alberature. Nella zona Nord, ad esempio, stanno tornando muschio, erbacce e piante tra i mattoni, molto dannosi. Pensiamo a potenziare l’informazione storica e la segnaletica, semmai, oltre a rimpiazzare gli alberi abbattuti".
Paolo Pacini