DINO MAGISTRELLI
Cronaca

Meteo pazzo: moria di api "Miele di acacia a rischio"

Dopo Pasqua il brusco calo delle temperature ha provocato gravissimi danni L’apicoltore Bulgarelli lancia l’allarme: "Un disastro avvenuto in dieci giorni"

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Pieve Fosciana (Lucca), 25 aprile 2021 - Si rischia di avere un’annata 2021 senza miele di acacia per le bizze meteorologiche di queste ultime settimane. L’allarme viene da Mirko Bulgarelli di Pieve Fosciana, apicoltore e titolare di Garfagnana Apicoltura, che ha fondato insieme a Federica Delfino.

Cosa sta avvenendo, Bulgarelli? "Nel periodo pre-pasquale avevamo avuto qui in Garfagnana, come del resto in quasi tutta Italia, un periodo di primavera anticipata con temperature giornaliere di circa 26 gradi. Subito dopo le temperature sono precipitate fino ad arrivare ai 3 gradi, con eventi atmosferici avversi con pioggia e, più in alto, anche brevi nevicate. Questo periodo è durato circa dieci giorni e ha provocato moria di alveari di api".

Perché si verifica questo? "Le api con le temperature elevate, com’è stato prima di Pasqua, tendono a moltiplicarsi e quindi a ingrandire il proprio alveare, però tutto deve procedere con un giusto equilibrio ambientale. Però il calo brusco delle temperature di circa 20 gradi, per dieci giorni, ha costretto le api a non uscire più dal proprio alveare con il conseguente consumo delle scorte di miele a loro disposizione. Quando una famiglia di api ha terminato le scorte di miele e necessita ancora di nutrirsi l’unica cosa che resta da fare è ridurre drasticamente il numero di individui che la compongono, distruggendo la covata presente e uccidendosi a vicenda per la sopravvivenza".

Gli apicoltori non possono fare nulla in loro aiuto? "Unico modo è quello di aiutarle, alimentandole con altro miele, ma quando il periodo di freddo, come in questo caso, ha una durata di parecchi giorni, insieme a importanti cali di temperatura, tutto è vano e purtroppo la famiglia nella maggior parte dei casi muore. Così in questi giorni, prima abbiamo assistito alla formazione di famiglie rigogliose di api per l’anticipo della primavera e dopo una paio di settimane, per condizioni meteo avverse, una consistente moria delle stesse api, con la conseguente mancata produzioni di miele, in particolare di acacia".

Il suo sembra un allarme isolato, perché? "Me lo domando anch’io. Purtroppo la realtà è davanti a noi, ma nessuno ne parla. Io mi rendo disponibile con tutti, colleghi e consumatori per ulteriori chiarimenti, informazioni e confronti su questa tematica. Mi possono contattare al 339 3275069; mail: [email protected]. Ricordiamo che il miele d’acacia, a differenza di altri, piace a tutti, perché è poco aromatico, neutro e delicato".