FRANCESCO
Cronaca

Turismo, serve la politica dei contrappesi

Il turismo di massa a Lucca solleva polemiche sulle priorità tra lavoratori e turisti, impatto sulla città e gestione dei risciò. L'amministrazione deve bilanciare il turismo con i contrappesi economici.

Meucci

 il caso più eclatante è stato quello del parcheggio di via Mazzini, con la scelta di togliere le auto dei lavoratori per ‘far posto’ a quelle ben più remunerative dei turisti. Ma altre ce ne saranno e altre polemiche solleveranno. C’è poi la questione dell’impatto che questo fiume di persone ha sulla città. Qualche attento osservatore sempre pronto alla pugnace polemica, suggerisce di usare lo stesso metodo che a Siena, dove ai turisti viene dato un decalogo su come comportarsi in città. Ottima idea. Soprattutto per prevenire il rischio che la massa porti a un logoramento del centro, con l’effetto di impattare sul decoro di una città che, anzi, ha proprio dalla sua quella di aver conservato un’immagine integra e naturale. Utile sarà anche gestire meglio (ma qui ormai ci siamo) i risciò: non è più tollerabile vederli sfrecciare senza alcun rispetto per gli altri in mezzo alle vie del centro. Prima o poi, ne siamo certi, ci toccherà scrivere “l’avevamo detto“ di fronte a qualche episodio di cronaca, che speriamo solo che non sarà grave. Altro aspetto da non sottovalure sono le chiusure dei negozi: ormai le serrande abbassate in centro non sono più un fatto sporadico di fronte al quale girarsi dall’altra parte. Certo, qui il fenomeno è molto più ampio rispetto alla sola Lucca. Ma non va sottovalutato come il turismo, soprattutto quello di massa, porta il tessuto commerciale ad orientarsi verso un ‘mangificio’ fatto di panini, pizze e birrette. E’ un ’trend’ anche questo e come quello che porta Lucca in cima alle mete turistiche più desiderate dev’essere governato. L’amministrazione, dunque, dopo aver dimostrato di saperci far e bene col turismo, deve far vedere di saperci fare con i contrappesi. Che possono essere – senza vergognarsene a dirlo – di natura economica. Ecco perché il tesoretto di undici miloni dal bilancio 2023 deve diventare un bel ”ristoro” per la città.