REDAZIONE LUCCA

Anche Bianucci incalza: "È festa ma non per tutti"

Il consigliere di centrosinistra: “Dove sono finite le promesse di cambiamento?“

“A Lucca è festa, ma non per tutti: nel roboante bilancio di metà mandato del sindaco Pardini, colmo di coriandoli e lucine, non c’è posto per le famiglie in difficoltà, per le quali le misure di sostegno (a partire dal contributo affitto) sono state azzerate; per i più giovani, col nuovo hub previsto nell’ex gasometro di San Concordio definitivamente stralciato, senza alcuna soluzione alternativa; per i paesi e le periferie, che aspettano interventi e cura; per l’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici, visto che da un anno e mezzo attendiamo il nuovo regolamento per la gestione del verde, promesso e mai realizzato. Sulle scelte strategiche, il primo cittadino è palesemente in affanno: le misure securitarie in tema di sicurezza sono un fallimento, come dimostra il Consiglio comunale sul tema, annunciato d’estate e mai realizzato; sul futuro di GEAL e dell’acqua lucchese, le idee sono poche e ben confuse, e intanto gli investimenti per le fognature e l’acquedotto sono stoppati; tutto fermo sul fronte della Manifattura, nonostante sia stato un argomento decisivo per la vittoria della destra”.

Il consigliere comunale del centrosinistra, Daniele Bianucci, intervenie in questo modo sul bilancio di metà mandato della giunta lucchese.

“Dov’è il cambiamento tanto sbandierato da Pardini, Barsanti, Cecchini e Veronesi in campagna elettorale, e che ha portato a Lucca il governo più a destra d’Italia, che oggi ha l’unico vicesindaco proveniente da Casapound in tutta la Penisola? - incalza Bianucci - Dove sono finite le promesse di cambiare il piano operativo, che alla fine è stato invece approvato esattamente com’era stato adottato? Eppure sarebbe stato giusto accogliere le osservazioni provenienti dai comitati e dai cittadini, che avrebbero reso lo strumento di pianificazione più ecosostenibile e attento al futuro del nostro ambiente, che ha oggi bisogno di scelte radicali per combattere le cause e gli effetti dei cambiamenti climatici. Dove sono finite le promesse di annullare la vendita della porzione della Manifattura? Eppure, dopo che era saltato il progetto di portare l’industria 2.0 della Tagetik dentro le Mura, iniziativa che avrebbe concretamente rilanciato il Centro storico, c’era tutta l’opportunità e la possibilità di bloccare il rogito della cessione in corso. Dove sono finite le promesse di rivedere radicalmente il progetto devastante degli assi viari? Le richieste di modifica proposte dell’Amministrazione sono state minimali, tutte elaborate senza alcuna partecipazione dei cittadini e neppure del Consiglio comunale, e le uniche accettate da Anas sono addirittura peggiorative. Dove sono finite le promesse di un cambio di passo sulle politiche culturali? L’anno si conclude con un senso diffuso di fallimento per il centenario di Puccini: le ingenti risorse arrivate sono state impegnate non come sarebbe stato necessario fare, e la città si trova di fronte ad un’enorme occasione persa. E intanto gli effetti distorsivi dell’overtourism sono sotto gli occhi di tutti”.