REDAZIONE LUCCA

Allarme per gli affitti. Cgil: “Sul contributo il Comune ci ripensi“

“Un problema per le famiglie ma anche per i proprietari“

Allarme per gli affitti. Cgil: “Sul contributo il Comune ci ripensi“

Fa discutere la decisione del Comune di non rinnovare il finanziamento per il contributo affitti

La Cgil Lucca vuole esprimere il proprio sconcerto per la decisione del Comune di Lucca di non rinnovare il finanziamento per il Contributo Affitti. “Sono ormai due anni che il governo statale ha sospeso lo stanziamento di risorse a tale scopo, ma, quantomeno lo scorso anno, il Comune di Lucca aveva comunque deciso di finanziare con i fondi del proprio bilancio questo importante strumento di sostegno e civiltà“.

“Quest’anno invece – continua la Cgil –, mentre il bando per il Contributo Affitti prende regolarmente il via negli altri comuni della Piana di Lucca, come Capannori e Porcari, il Comune di Lucca ha deciso che il sostegno alle tante famiglie in difficoltà abitativa non rappresenta una sua priorità. Questa decisione rappresenta un grave passo indietro nel contrasto all’emergenza abitativa, sempre più grave e sentita, almeno nelle dichiarazioni, anche dal Comune di Lucca. Non è infatti un mistero che la crisi economica degli ultimi anni abbia creato numerose nuove situazioni di difficoltà abitativa per diverse famiglie della provincia di Lucca e non solo. E, oltre ad un’inflazione galoppante e all’aumento del costo delle materie prime energetiche, i cittadini italiani si trovano a fare i conti anche con la crisi del mercato degli affitti, sempre più rari e costosi per via dell’aumento esponenziale degli immobili destinati alle locazioni turistiche“.

“Una questione ancora più grave perché – sottolinea il sindacato – lo stesso soggetto che si dovrebbe occupare della tutela della qualità della vita dei propri cittadini, cioè il Comune, decide di non finanziare tale strumento di sostegno mentre trova risorse, per esempio, per eventi culturali e momenti di svago. Fatto questo che di per sé dovrebbe essere considerato positivo, ma non se l’organizzazione di momenti ricreativi per la comunità si sostituisce alla tutela delle famiglie più in difficoltà. Una mancanza che danneggia anche i proprietari degli immobili che vedono infatti scomparire la garanzia di vedersi riconosciuto l’importo“. La Cgil chiede un passo indietro.