Alla ricerca del Puccini del futuro Concluso il corso di composizione

Lezioni e masterclass curate dall’associazione Cluster hanno permesso ai giovani allievi di completare le proprie opere

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A Lucca si parla dell’opera del futuro. Si è infatti concluso in questi giorni, nei locali di San Micheletto gentilmente concessi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il “Puccini International Opera Composition Course“ organizzato dalla associazione Cluster con il contributo delle fondazioni Crl e Bml. Vi hanno partecipato sei giovani compositori provenienti da Italia, Stati Uniti, Australia, Giappone, Taiwan. Ciascuno con un proprio progetto lirico che è stato perfezionato da docenti di fama internazionale durante le due intense settimane di lezioni. Le opere saranno messe in scena la prossima primavera al Teatro San Girolamo.

Si tratta di spettacoli in prima mondiale e questo rappresenta un fiore all’occhiello della cultura musicale lucchese, considerando che nei cinque anni di attività il festival ha messo in scena circa quaranta opere in “prima assoluta”, ripetute spesso e con grande successo nei paesi di origine dei giovani compositori, pubblicizzando fortemente la città di Lucca, con l’auspicio che tra questi possa emergere il “Puccini del futuro”. Il corso, diretto da Girolamo Deraco, beneficia di collaborazioni importanti: Fondazione Zeffirelli di Firenze per la regia, Istituto Boccherini di Lucca per la direzione d’orchestra, Conservatorio di Ravenna per il canto contemporaneo, Associazione Scriptorium di San Daniele del Friuli per la scrittura dei libretti, Fondazione Giacomo Puccini, Miur di Lucca e Massa Carrara ed Ema Vinci Records, che ha effettuato le registrazioni video, alcune delle quali trasmesse in diretta streaming in tutto il mondo.

Da ricordare, infine, le masterclass di questa edizione: Girolamo Deraco: “Come finalizzare un progetto d’opera” e “Scrivere per la voce”; Alessandro Bianchi: “Il palcoscenico”; Roberto GIurano: “Scrivere, la scuola antica”; Stefano Teani: analisi di “Arie d’opera”, Nicola Sani: “Falcone – il tempo sospeso del volo”; Antonio Agostini: analisi di “Infinite now, opera in six act - Chaya Czernowin”; Gabriele Micheli: “Il librettista, quello sconosciuto”; Giuseppe Nicolò: “Voci dal passato”; Maria Elena Romanazzi: ‘Canto tradizionale e contemporaneo”.