Una storia di ordinaria difficoltà, da affrontare dalle persone non più giovanissime che abitano nei luoghi più sperduti della Valle del Serchio, dove il passaggio alla tecnologia spesso rappresenta l’apertura di innovativi uffici "Complicazione cose semplici", arriva dal Vice Capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Toscana, Vittorio Fantozzi. "Si pensa spesso che la tecnologia possa portare a un’evoluzione positiva, ma non sempre è così - racconta Fantozzi nell’introdurre la vicenda-. È il caso di un signore di 75 anni che abita in un comune dell’Alta Garfagnana. Sua moglie aveva chiamato il Cup per prenotargli degli esami e per consentirgli di procedere con le analisi di routine che è costretto a fare per monitorare la propria salute, dato che è un malato oncologico. La signora, però, si è sentita rispondere che il vecchio "modus operandi" non è più contemplato poiché al suo posto è entrato in vigore il sistema Zero Code, il metodo di prenotazione di visite ed esami interamente online. Questo però sia per il paziente sia per la moglie ha comportato dei grossi disagi. Il fatto sconcertante è che non sono di certo i soli che hanno difficoltà con il completamento di una procedura on line perché vivono in luoghi disagiati dove non c’è copertura Internet".
"La Regione Toscana sostiene di fare molto in alfabetizzazione digitale, ma è di tutta evidenza come non sia sufficiente - spiega -, se è vero, come è vero, che insieme ai miei collaboratori ho passato il mio primo anno e mezzo di attività a prenotare le vaccinazioni per il Covid-19".
"Una buona idea - spiega Fantozzi tornando sulla storia iniziale -, sarebbe di predisporre per le persone che abbiano superato i 50anni, solo come esempio di età, un numero apposito, efficiente e operativo, che con la disponibilità di un operatore segua passo per passo le esigenze dei pazienti che non hanno dimestichezza con i sistemi informatici o la possibilità di accedervi. La Costituzione, fonte fondamentale del nostro ordinamento, ricorda all’ art.32 che la nostra Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Ma tale diritto non sarà mai veramente universale se si crea una disparità di accesso per interposta tecnologia".
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